Calendario venatorio, attacco a Regione e Cabina di regia della caccia

Calendario venatorio, attacco a Regione e Cabina di regia della caccia

Redazione

Calendario venatorio, attacco a Regione e Cabina di regia della caccia

Dom, 25/06/2023 - 08:40

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Gunnella (ACR CONFAVI) contesta il ritardo e i contenuti

Dopo il via libera in Commissione, ci si attendeva una accelerazione sul Calendario venatorio dell’Umbria. Che invece, anche quest’anno, a dispetto del termine del 15 giugno indicato dalla legge 157/92, verrà approvato dopo tale data.

“La nostra sede regionale ACR/CONFAVI/Umbria, con Posta Certificata del 16 maggio 2023, aveva già intrattenuto sull’ argomento, sia la Presidente regionale umbra che – p.c.c. – la Giunta e il Consiglio regionale. La PEC, pur se animata da spirito collaborativo e corredata da suggerimenti e proposte, chiedeva senza mezzi termini, la pubblicazione del Calendario venatico nei tempi perentori indicati dalla normativa nazionale ormai ultra/trentennale” ricorda il presidente Sergio Gunnella. Che spiega due motivi per i quali sarebbe stato opportuno rispettare tale termine di legge.

Il primo: “Sapendo che gli anticaccia sono sempre pronti a impugnarlo (così come è già successo la scorsa stagione venatica), la Giunta avrebbe dovuto discuterlo, approvarlo, ma soprattutto pubblicarlo entro e non oltre il 15 giugno del c.a.. Norma recita che gli eventuali ricorrenti hanno 60 gg. di tempo dalla data di pubblicazione dello stesso sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria per impugnare l’ eventuale delibera presso il Tribunale Amministrativo Regionale”.

Il secondo: “Con la pubblicazione del Calendario in versione definitiva entro la data prescritta, i cacciatori dell’Umbria avrebbero appreso tempi e modalità dello sforzo di caccia nella stagione venatoria 2023/24. E questo prima di rinnovare la licenza di caccia, con il conseguente pagamento anticipato delle onerose tasse di concessione regionale e governativa”.

“Siamo a conoscenza – prosegue Gunnella – che la Giunta dell’ Umbria, disattendendo quanto previsto dai regolamenti regionali vigenti, ha più volte organizzato riunioni ‘carbonare’ con alcuni rappresentanti del mondo venatorio con i quali ha concordato alcuni contenuti del Calendario che la nostra associazione contesta”.

Ed elenca i motivi: “Nonostante le ripetute riunioni indette e alle quali noi non abbiamo mai potuto partecipare, pur avendone fatto richiesta scritta e telefonica, siamo arrivati a superare abbondantemente la metà di giugno e la Giunta regionale umbra non ha ancora pubblicato il Calendario per la stagione  2023/24”. Quindi un attacco alle associazioni della “Cabina di regia”, che “tendono furbescamente a  prendere le distanze da grossolani errori inseriti nella bozza “pre/adottata” di Calendario, a oggi matabolizzati (pur se non ancora pubblicati a rigor di legge) dalla Giunta di Palazzo Donini”.

ACR Confavi Umbria aveva chiesto di poter partecipare “con pari dignità e a costo zero” ai cosiddetti “Comitati generali della caccia”, senza tuttavia “averne mai ricevuto la canonica risposta scritta, così come prevedono i regolamenti  amministrativi. Forse perché siamo solo noi che contestiamo il Calendario, sia nel merito che nel metodo?”.

Ed elenca cosa a giudizio di ACR Confavi non va. A cominciare dai “grossolani errori che costeranno anche quest’ anno molto cari ai cacciatori/contribuenti dell’ Umbria”, che “offriranno il fianco alle elucubrazioni dei no/caccia e ai pronunciamenti consequenziali del T.AR.. Se mai fosse, mentre cani & cacciatori aspetteranno che il Tribunale Amministrativo della regione Umbria dia loro ragione, come successe lo scorso anno, pur avendo pagato profumatamente ogni cosa, se ne dovranno stare a casa in silenzio a…pettinar le bambole!”.

Gunnella parla di “Calendario venatico farsa” e “ancor oggi in deprecabile ritardo”. Un Calendario che sarà, “non solo in contrasto con le aspettative degli appassionati, ma anche – e forse – oggetto di ricorso”.

“I cacciatori dell’Umbria – conclude Gunnella – chiedono rispetto. Anche in questa stagione venatoria 2023/24 il minestrone acido delle responsabilità toccherà tutto e tutti. Esso finirà per far dimenticare perfino a chi paga per esercitare un diritto, il vero problema che l’ art. 18 della riforma del 1992, la L. 157, voleva sventare ex lege: semplicemente, cioè, con l’esecuzione diretta e perentoria di una normativa”.

Continuino pure, la Presidente dell’ Umbria & la sua Giunta, a organizzare incontri carbonari con i dirigenti della “cabina di regia” che non sono in grado di proporre certezze ai cacciatori dell’ Umbria; continuino pure a non rispondere alle legittime richieste e alla disponibilità a costo zero di chi, come ACR/CONFAVI è presente sul territorio in forma organizzata e con la stessa dignità degli altri; continuino a non ascoltarne le proposte senza conoscerne senso & criteri. Ai dirigenti delle associazioni blasonate che fanno comunella con quelle “allargate & condivise” va tutta la nostra commiserazione; non tanto per aver condiviso con loro scelte disastrose e per aver scelto di costruire insieme una “cabina di regia”, a dir poco sgangherata; ma, piuttosto e senza tanti “forse”, per riceverne un tozzo di pane o una nomina all’ interno di un comitato direttivo o di un’ anonima commissione. Il tutto…alla faccia dei diritti legittimi di tutti i cacciatori umbri di buona volontà.

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