“Luciano l’Uragano“, cantava la Curva Nord ai gol di Nakata e Materazzi. Luciano Gaucci, l’Uragano che ha fatto la storia del Perugia Calcio, portando il Grifo in Coppa Uefa, è morto all’eta di 81 anni a Santo Domingo, dove viveva ormai da anni, per sfuggire alle vicissitudini dopo il fallimento del Perugia.
Luciano Gaucci aveva preso il Perugia in Serie C, nel 1991. Una rincorsa verso la Serie A, la sua, costellata di acquisti importanti per le categorie minori (portò subito Dossena nella terza serie nazionale), ma anche di grandissime amarezze, come la promozione sfumata per lo strano derby perso a Terni e soprattutto la retrocessione per il caso Senzacqua dopo il vittorioso spareggio di Foggia contro l’Acireale.
Poi finalmente la promozione nella serie cadetta nel 1994 con i gol di Giovanni Cornacchini e due anni dopo il salto in Serie A, dopo la meravigliosa cavalcata del Grifo di Giovanni Galeone, guidato da Max Allegri e con l’implacabile bomber Marco Negri al centro dell’attacco.
L’incredibile retrocessione in B nell’ultima giornata e la pronta promozione dopo lo spareggio di Reggio Emilia contro il Torino, partita nella quale Gaucci affidò il Perugia a Ilario Castagner, esonerando Novellino dopo l’ultima giornata.
Il Perugia di Luciano Gaucci è rimasto in Serie A per sei stagioni, conquistando la Coppa Intertoto nel 2004 ed arrivando poi ai sedicesimi di finale in Coppa Uefa. L’allenatore di quella indimenticabile impresa fu Serse Cosmi, oggi di nuovo sulla panchina del Grifo, che Gaucci fece esordire in Serie A sorprendendo tutti. Così come Lucianone spiazzò tutti portando in Italia il primo calciatore giapponese, il fenomeno Nakata, poi campione d’Italia con la Roma. Ma anche il cinese Ma, la cui esperienza fu però poco fortunata, l’iraniani Rezaei e Saadi Gheddafi, il figlio del Colonnello libico, che andò a segno contro la Juventus.
Nel Perugia di Gaucci giocarono e si affermarono nel calcio che conta futuri campioni del mondo come Marco Materazzi, Fabio Grosso e Gennaro Gattuso.
Ma Luciano Gaucci sarà ricordato nella storia del calcio anche per le sue vulcaniche battaglie: la lite con Matarrese dopo un Perugia – Bari; il tentativo di tesserare la centravanti della nazionale femminile tedesca; la cacciata del coreano Han per aver segnato il gol che eliminò l’Italia ai mondiali asiatici nella partita decisa dall’arbitro Moreno; Carolina Morace allenatrice della Viterbese, unico caso di donna che ha sulla panchina di una squadra maschile; il ricorso alla giustizia ordinaria per far riammettere il Catania (che nel frattempo aveva acquistato, con la Sambenedettese) in Serie B.
Luciano Gaucci è stato anche vice presidente della Roma con Dino Viola e, dopo il fallimento, alla guida del Napoli.
Ma Gaucci sarà ricordato soprattutto per quanto fatto alla guida del Perugia. Un binomio cessato nel peggiore dei modi nel 2005, quando i Grifoni con Colantuono in panchina prima persero lo spareggio per la Serie A con il Torino e poi furono esclusi dal campionato di B per problemi economici, dovendo ripartire dai dilettanti. Eppure, nonostante questo tristissimo epilogo, i tifosi del Perugia ricordano soprattutto i giorni in cui Luciano Uragano Gaucci ha fatto grande il Perugia Calcio.