Jac. Bru.
Rimarrà senza nome ancora per qualche giorno il cadavere rinvenuto sabato scorso da un gruppo di cacciatori sui Monti Martani, a cavallo tra i Comuni di Spoleto e Giano dell’Umbria. Il medico legale incaricato dalla Procura di Spoleto di eseguire l’autopsia sul corpo, il dottor Gualtiero Gualtieri di Perugia, ha svolto stamattina, presso il San Matteo degli Infermi, gli accertamenti di cui c’era bisogno. Ma è ancora troppo presto per farsi un’idea precisa di quanto è effettivamente accaduto.
Esame del DNA – La sua equipe avrebbe cominciato proprio dall’esame del Dna, unico riscontro in grado di dare sicurezze sull’identità dell’uomo. Per conoscere i risultati, però, ci vorranno almeno due settimane. Altri 15 giorni di incertezza ed ansia, dunque, per i familiari di Massimiliano Mirabella, il 46enne di Giano dell’Umbria scomparso lo scorso 26 agosto. A lui, infatti, è andato il pensiero di molti quando è stato trovato il cadavere, anche se i pantaloncini blu rinvenuti dai Carabinieri lungo il fosso Fontana – poco lontani dal punto in cui è stato individuato il corpo – non sarebbero quelli indossati dall’uomo al momento dell’allontanamento da casa.
Cadavere in decomposizione – Al di là dei tempi tecnici per l’analisi del Dna, tra l’altro, l’identificazione è complicata anche per altri motivi. L’avanzato stato di decomposizione in cui si trova il corpo – per giunta mutilato in più punti – rende infatti difficile stabilire le cause e la data della morte. Ecco perché i risultati degli esami radiografici svolti oggi saranno attentamente valutati nei prossimi giorni e, verosimilmente, solo tra qualche settimana i dubbi introno a questa oscura vicenda potranno iniziare a dissiparsi.
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