Si incontreranno venerdì le associazioni venatorie umbre. Con un punto all’ordine del giorno: provare a formula una proposta il più possibile “condivisa”, auspicabilmente unitaria, sulle eventuali modifiche al regolamento 34/99 sulla caccia e gestione del cinghiale in Umbria.
Una proposta attesa dalla Regione, che è tornata a sollecitarla, dopo l’ultimo incontro della Consulta faunistica-venatoria, con una lettera indirizzata alle associazioni, in cui si chiede un documento entro la fine di agosto.
Documento che però al momento appare di difficile elaborazione, viste le diverse posizioni manifestate su una materia, quella del cinghiale, sulla quale ci sono molteplici e differenti sensibilità e interessi. In particolare con riferimento alle modalità di esercizio della caccia al cinghiale in forma singola.
Nei mesi scorsi Federcaccia aveva formulato una proposta, come contributo al dibattito, sulla quale aveva effettuato anche alcune iniziative pubbliche. Altre associazioni hanno manifestato idee diverse. Altre ancora, come Libera Caccia, ritengono che sia preferibile non introdurre novità ritenute peggiorative.
Un tema, quello della gestione dei cinghiale, al quale guardano anche gli ambientalisti. Nei giorni ha fatto rumore l’uscita pubblica del Wwf, che ha ribadito la necessità di eradicare il cinghiale, anche alla luce della recente sentenza della Cassazione sulla responsabilità per i danni, manifestando però critiche a quanto fatto finora dalla politica, dai cacciatori e dagli agricoltori.