“Si discute ormai da oltre un mese riguardo la volonta' della regione di aumentare le tasse di concessione regionali per l'abilitazione all'esercizio venatorio e sono state sottoposte, anche alle ass. venatorie, piu' proposte che oltre a prevedere tale aumento vanno verso una modifica dell'art. 40 della l.r. 14/94 sulla caccia; l'ultima bozza prevede, tra l'altro, il 15% in favore degli a.t.c. ed un ulteriore 30% che le province dovrebbero stanziare sempre in favore degli a.t.c. a progetto. Non ci stanchiamo di ripetere che siamo contrari all'aumento della tassa regionale in quanto non riteniamo obbligatorio l'adeguamento alla tassa nazionale.La federcaccia gia' da tempo ravvisava la necessita' di una modifica delle disposizioni che riguardano la ripartizione dei fondi regionali con stanziamenti diretti regione a.t.c. in quanto negli ultimi anni si sta assistendo ad un continuo assottigliamento delle risorse destinate dalle province agli a.t.c. stessi e di conseguenza alla gestione del territorio destinato alla caccia programmata, situazione per la federcaccia insostenibile e non piu' tollerabile.Le proposte avanzate in questi giorni dalla regione riguardo nuove ripartizioni delle tasse regionali, compreso l'ultima, non ci trovano assulutamente d'accordo visto che non vanno incontro a quanto sopra evidenziato, e cioe' che le tasse pagate dai cacciatori ritornino in massima parte, ed in modo certo, alla gestione del territorio, della fauna e di fatto anche all'attivita' venatoria; questa nostra convinzione e' confortata anche dalla posizione assunta dalla provincia di perugia. La federcaccia e' contraria a soluzione pasticciate della vicenda che non stabiliscano in modo chiaro e definitivo, nel rispetto della legge nazionale e regionale, quanto di spettanza della regione stessa, delle province e degli ambiti territoriali di caccia deputati per legge alla gestione del territorio destinato alla caccia programmata.Nel caso in cui la regione ritenga percorrere strade diverse trovera' la ferma opposizione della federcaccia che si dichira pronta a manifestare il proprio dissenzo a tutti i livelli ed a ricorrere nelle sedi deputate per far valere le ragioni non solo del mondo venatorio ma di tutti coloro a cui effetivamente sta' a cuore la gestione del nostro territorio. ”