“La Regione Umbria deve redigere il calendario venatorio entro i termini dettati dall’ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – è quanto affermano Legambiente e WWF – al fine di evitare un grave e irreparabile danno al patrimonio faunistico e violazioni alle norme nazionali e comunitarie”.
Le modifiche intervenute con la legge comunitaria (96/2010) alla legge 157/92 sulla tutela della fauna e la disciplina della caccia obbligano lo Stato e le Regioni a garantire la massima tutela alle specie di uccelli selvatici, a mantenerle in uno stato di conservazione favorevole. Tutela che può essere garantita soltanto predisponendo calendari venatori che vietano la caccia nei periodi di riproduzione emigrazione precedenti all'accoppiamento. E secondo l'ISPRA la maggior parte delle specie sono cacciabili dal 1 ottobre fino alla seconda settimana di gennaio.
“Il prossimo calendario venatorio regionale dovrà tenere obbligatoriamente conto di queste regole – concludono le associazioni ambientaliste – che derivano da norme europee ed internazionali, nel rispetto delle indicazioni date dalla Guida ISPRA 2010 che rappresentano gli standard minimi e uniformi di tutela”.