Riprenderà domani, martedì 23 luglio, in Commissione Agricoltura della Camera, l’esame della proposta di legge 1548 presentata dall’on. Francesco Bruzzone per modificare la legge quadro sulla caccia (157/92). In partica, le modifiche riguardano quelle che lo stesso Bruzzone aveva cercato di introdurre con gli emendamenti ritirati dal Governo in fase di conversione del Decreto Agricoltura.
Un ritiro che aveva creato tensioni all’interno della maggioranza, con il Governo che aveva giustificato la propria scelta con il rischio di una bocciatura dal parte del Quirinale, non avendo le altre modifiche, oltre quelle relative al prelievo del cinghiale per contrastare la peste suina africana, il carattere di urgenza richiesto dallo strumento del decreto.
La volontà politica della maggioranza di centrodestra era stata tuttavia confermata dal parere favorevole del Governo all’ordine del giorno (primo firmatario l’on. Bruzzone, sottoscritto anche dai deputati Carloni, Pierro, Davide Bergamini) che chiede di intervenire tempestivamente con la modifica della legge 11 febbraio 1992, n. 157/92, “in quanto la disciplina da essa recata è ormai risalente nel tempo e necessita di un aggiornamento”. Un ordine del giorno che in pratica impegna il Governo sui temi del pacchetto Bruzzone per riformare la legge quadro italiana sulla caccia: mettere i Calendari venatori al riparo dai ricorsi al Tar; superare l’esclusività delle forme di caccia; estendere le abilitazioni per il prelievo selettivo su tutto il territorio nazionale; aggiornare i vincoli di protezione nei valichi montani. Infine, rispetto ai richiami vivi, si chiede di riconoscere che gli uccelli provenienti da allevamento non sono fauna selvatica ma animali domestici.
“Resta l’impegno all’aggiornamento della legge 157/92, della quale abbiamo già modificato alcuni aspetti e su cui il Comitato faunistico venatorio è stato da me sollecitato a lavorare fin dal suo insediamento” ha assicurato, dopo le critiche ricevute, il ministro Lollobrigida. Che ha voluto essere presente alla seduta in Commissione della scorsa settimana, chiedendo alle associazioni venatorie di far pervenire, in tempi brevi, richieste scritte sulle riforme da introdurre.