Caccia, ricorso del Wwf contro il tesserino venatorio provvisorio adottato in Umbria per i mesi di settembre e ottobre. Dando seguito alla diffida inviata alla Regione, Wwf Italia onlus, attraverso l’avvocato Andrea Filippini, ha notificato la presentazione del ricorso al Tar dell’Umbria per l’annullamento, previa sospensiva, delle determinazioni dirigenziali del responsabile del Servizio foreste, montagna, sistemi naturalistici e Faunistica-venatoria della Regione Umbria con cui si adotta il sistema del tesserino provvisorio, per il mese di settembre prima e poi la proroga per ottobre.
Nel mirino anche le delibere del Calendario venatorio
Nel mirino del Wwf finiscono anche le deliberazioni della Giunta regionale della Regione Umbria n. 552 del 06.07.2020, n. 694 del 05.08.2020, n. 724 del 07.08.2020 concernenti il Calendario venatorio per la stagione 2020/2021 e tutti i provvedimenti connessi.
Caos tesserini e Calendario venatorio,
la Libera Caccia chiama in causa la Regione
Le comunicazioni sono state inviate a mezzo pec al presidente della Giunta regionale, agli uffici del Servizio foreste, montagna, sistemi naturalistici e Faunistica-venatoria della Regione. E ai tre Atc dell’Umbria.
Il ricorso del Wwf: tesserini riproducibili
Nel ricorso si lamenta la riproducibilità o la manipolabilità “da parte delle doppiette umbre” del tesserino provvisorio, “comune foglio di carta“.
Il Wwf contesta inoltre la scelta della Regione di affidare la distribuzione dei tesserini provvisori direttamente alle associazioni venatorie, “che di fatto rappresentano gli interessi proprio di quei soggetti, i cacciatori, la cui attività dovrebbe poter essere monitorata e controllata attraverso lo strumento del tesserino venatorio“.
Ambientalisti e cacciatori, tutti scontenti
Il meccanismo dei tesserini provvisori, pensato dalla Regione per far fronte alla mancata consegna da parte della tipografia che ne aveva vinto l’appalto, aveva scontentato tutti. Gli ambientalisti, che appunto temono che il documento provvisorio possa essere falsificato. E molti cacciatori, che si sono dovuti recare già due volte a ritirarli. E che devono portarsi dietro un fogliettone che poi risulta di difficile consultazione.
Un pasticcio, che in Umbria porta nuovamente la caccia in Tribunale.
Lo scontro politico
La caccia è anche diventata materia di scontro politico all’interno della maggioranza. Con il segretario umbro della Lega, Virginio Caparvi, che in una risposta stizzita ad una presa di posizione politica dell’esponente di Forza Italia e vice presidente Morroni, gli ha ricordato i problemi sorti nella gestione della materia della caccia.