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Caccia, pesca e tiro: così cambiano i divieti Covid

Il nuovo Dpcm e le ultime ordinanze del ministro Speranza sulle fasce di rischio Covid cambiano anche le regole per caccia, pesca e tiro nelle varie regioni a seconda della zona gialla, arancione o rossa in cui sono inserite. Con alcune norme aggiuntive che valgono per tutto il territorio nazionale, per il periodo delle festività.

Le nuove zone di rischio

In base alle tre ordinanze firmate dal ministro della Salute Roberto Speranza, questa la nuova classificazione, da domenica 6 dicembre, delle regioni italiane nelle fasce di rischio Covid:

Zona gialla: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto;

Zona arancione: Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta;

Zona rossa: Abruzzo.

Regole e divieti per la caccia

Da domenica si potrà quindi tornare a caccia in tutta Italia, ad eccezione dell’Abruzzo, zona rossa.

Resta però nelle regioni della zona arancione il divieto ad uscire dai confini del proprio comune. Salvo eventuali deroghe per la caccia al cinghiale in braccata previste con ordinanze delle Regioni sentiti i prefetti. I cacciatori delle zone arancioni sono quelli che devono fare maggiore attenzione per non incorrere in sanzioni, vista anche la non omogeneità interpretativa per alcune specie di caccia.

In Toscana un’ordinanza del governatore Giani consente gli spostamenti all’interno dell’Atc, quindi anche fuori dal proprio comune, per i cacciatori. Anche i pescatori potranno uscire dal proprio comune.

All’interno delle regioni in zona gialla ci si potrà spostare al di fuori del proprio comune senza autocertificazione. Ci si potrà anche spostare tra regioni della zona gialla, ma fino al 20 dicembre. Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono infatti vietati gli spostamenti tra regioni, anche per raggiungere le seconde case, indipendentemente dal colore della fascia di rischio.

Nei giorni 25 e 36 dicembre e 1 gennaio sarà vietato anche spostarsi al di fuori del proprio comune di residenza o dove si ha il domicilio. Lo spostamento potrà avvenire solo tramite autocertificazione.

Autocertificazione Covid,
come si compila e dove scaricarla

Le regole per la caccia al cinghiale

Naturalmente la caccia può essere praticata nel rispetto delle norme anti Covid, assicurando il distanziamento. Per la caccia al cinghiale in braccata valgono le regole del protocollo predisposto dalla Cabina di regia delle associazioni venatorie.

Caccia al cinghiale,
le regole anti Covid

In particolare, i cacciatori della squadra dovranno raggiungere l’area assegnata nel rispetto delle norme anti Covid, evitando poi assembramenti e garantendo il rispetto della distanza. I capisquadra devono vigilare sull’uso dei dispositivi di protezione, l’assenza di sintomi da parte dei partecipanti e il mantenimento della distanza.

Regole e divieti per la pesca

Le regole per gli spostamenti valgono sostanzialmente anche per la pesca.

Nella zona gialla ci si può spostare liberamente per andare a pesca, rispettando le regole anti contagio sugli spostamenti con mezzi propri o pubblici.

In zona arancione si può pescare solo nel proprio comune. Ai pescatori della zona arancione sarà più agevole, rispetto a un cacciatore, autocertificare lo spostamento in altro comune per l’impossibilità di praticare la pesca nel proprio territorio. Un pescatore residente in un comune nel quale non esiste alcun fiume o alcun lago, potrà uscire dal proprio comune per andare a pescare in un fiume o in un lago di un altro comune della medesima Regione. Oppure, tanto per fare un altro esempio, un pescatore in apnea residente in un Comune nel quale non vi è il mare, potrà uscire dal proprio comune per andare a pescare in un comune della medesima Regione in cui vi è il mare. Ovviamente, per effettuare i relativi spostamenti vi è appunto l’obbligo dell’autocertificazione.

Per la pesca in zona rossa (da domenica, dunque, solo l’Abruzzo) Fipsas e Fiops hanno rilevato le contestazioni fatte da alcuni pescatori nei giorni scorsi, nonostante il Dipartimento dello sport della Presidenza del Consiglio avesse già dato il via libera alla pratica della pesca sportiva nelle zone rosse e arancioni. Si rileva comunque come “i pescatori che fossero stati eventualmente sanzionati potranno far valere il fatto di trovarsi in una situazione di affidamento incolpevole determinato dalla presenza di indicazioni ufficiali provenienti dal Dipartimento dello sport e dalla Presidenza del consiglio sulla legittimità della pratica della pesca sportiva e dello spostamento effettuato per il suo esercizio all’interno del comune di residenza nelle zone rosse“.

Anche ai pescatori si raccomanda di verificare l’esistenza di ordinanze delle Regioni o dei sindaci che vietano l’attività o l’accesso ad alcune aree considerate a rischio.

Tiro

Nelle regioni della zona gialla sono consentite le attività sportive nei poligoni e nei campi di tiro all’aperto. Le sessioni di allenamento devono avvenire a porte chiuse e nel rispetto dei protocolli di sicurezza.

In zona arancione, il tiro nei poligoni all’aperto è consentito, ma solo all’interno del proprio comune.
Si possono svolgere gare di tiro di interesse nazionale, a porte chiuse, con la partecipazione anche di tiratori provenienti da zone rosse con autocertificazione. Per gli allenamenti solo tiratori della stessa regione, se esiste un campo di tiro.

In zona rossa tutte le attività sportive non professionistiche o di interesse nazionale individuate da Coni e Federazioni sono sospese, e quindi anche il tiro. Sono invece possibili le gare di interesse nazionale, a porte chiuse e nel rispetto dei protocolli anti Covid.

Resta il coprifuoco

In tutto il territorio nazionale vige il coprifuoco dalle 22 alle 5. In orario notturno, quindi, non ci si potrà recare nei luoghi di caccia (ad esempio all’appostamento) e delle altre attività. Non rientrando questa motivazione tra quelle previste dal Dpcm (lavoro, studio, salute, stato di necessità).

Spostamenti nei giorni festivi

Si ricorda che gli spostamenti tra regioni, di qualunque colore, saranno vietati dal21 dicembre al 6 gennaio. Tranne che per motivi di lavoro, studio, salute, stato di necessità. Quindi non si potranno varcare i confini regionali per andare a caccia o a pesca.

Nei giorni 25 e 26 dicembre e 1 gennaio saranno vietati anche gli spostamenti fuori dal proprio comune.

Viaggi all’estero

Gli italiani che andranno all’estero per turismo (presumibilmente, dunque, anche per l’attività venatoria) dal 21 dicembre al 6 gennaio al rientro dovranno sottoporsi alla quarantena. Anche i turisti stranieri che arrivano in Italia nello stesso periodo dovranno sottoporsi dalla quarantena.