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Caccia, lettera aperta alla Provincia di Fabrizio Caldarelli sul mancato ripopolamento

di Fabrizio Caldarelli

Questa mia lettera aperta nasce dall’assoluta delusione provata nel constatare che, per la stagione 2013-14, non sarà effettuata alcuna operazione di ripopolamento nonostante la spesa pesantissima che, come ogni anno, devono sostenere migliaia di cacciatori umbri.
Come cittadino, ma soprattutto come cacciatore residente nel Comune di Spoleto, mi rivolgo al presidente della Provincia di Perugia e all’assessore alla Caccia della Regione Umbria, Marco Vinicio Guasticchi e Fernanda Cecchini, sperando di avere qualche risposta convincente:

Caro Presidente, caro Assessore,
Come entrambi dovreste sapere – visto che da anni vi interessate della nostra categoria –, se c’è un sentimento rimasto ancora negli animi dei cacciatori, è quello della speranza. La speranza di vivere una bella giornata, di assistere a dei bei lavori del proprio ausiliare, la speranza di poter incontrare un qualche selvatico. E, per quanto mi riguarda personalmente – per qualcuno sarà forse risibile, ma per me non lo è -, c’è anche quasi la speranza di sbagliare quel selvatico, per poter poi avere di nuovo la possibilità di incontrarlo.
Voglio ricordare, per chi non lo sapesse, che ci sono decine e decine di cacciatori pensionati o poco abbienti, magari cassintegrati o che hanno perso il lavoro, costretti a pagare il rinnovo della licenza a rate, spendendo diverse centinaia di euro tra tasse di concessione governative e regionali, assicurazione, Atc ecc, e togliendosi letteralmente il pane dalla bocca pur di mantenere la propria passione. Come vengono ripagati?
Come diretta conseguenza del comportamento che le Vostre istituzioni hanno tenuto quest’anno, vale a dire l’assoluta inerzia che ha portato al mancato rinnovo degli Ambiti territoriali di caccia, non sono state effettuate nemmeno le operazioni di ripopolamento sul territorio, il che vuol dire che neanche il giorno dell’apertura gli amanti della caccia con il cane avranno la speranza, non dico la possibilità, di incontrare qualsivoglia selvatico. E’ questo il risultato della tanto decantata istituzione di quei carrozzoni che si sono rivelati gli Atc, della cosiddetta “gestione” del territorio? A seguito delle ripetute delusioni che l’ormai rimaneggiato gruppo di cacciatori umbri vivrà quest’anno, il numero degli adepti di Diana calerà ancora vistosamente. E’ questo l’obiettivo che vi proponete di raggiungere con la vostra pseudopolitica venatoria? Non fareste meglio a dirlo apertamente?
Avete ammazzato anche la speranza, vale a dire l’unico sentimento che ci era rimasto. Non si amministrano gli enti in barba a tutto e a tutti, con l’unico scopo – sempre più palese – di soddisfare gli appetiti politici di una parte piuttosto che di un’altra. Lo spirito che dovrebbe muovere tutti gli amministratori, dovrebbe essere quello di alimentare e soddisfare le lecite speranze dei propri amministrati, non di ucciderle.
La stagione venatoria che sta per cominciare nasce sotto i peggiori auspici. Mai, in quasi 40 anni di licenza, avevo assistito ad una tale desolazione, e ad un abbandono palese della categoria da parte delle istituzioni, come quello che avete messo in campo Voi.
In attesa di un vostro concreto riscontro, auguro un “In bocca al lupo” a tutti i cacciatori.

Prof. Fabrizio Cardarelli