Caccia, la "supplica aperta" di Confavi alla Regione

Caccia, la “supplica aperta” di Confavi alla Regione

Redazione

Caccia, la “supplica aperta” di Confavi alla Regione

Dom, 30/06/2024 - 20:45

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Il testo integrale della lettera inviata da Sergio Gunnella alla presidente della Regione, alla Giunta e al presidente dell'Assemblea regionale

Ecco la lettera aperta, anzi la “supplica aperta” inviata alla governatrice Tesei, ai membri della Giunta regionale e al presidente dell’Assemblea legislativa dal presidente di Confavi Umbria, Sergio Gunnella.

Questo il testo integrale:

Caro Presidente della Regione Umbria,
Cari Componenti della Giunta Regionale, Caro Presidente
dell’ Assemblea Legislativa;
consentitemi tutti voi, per favore, di usare per questa mia “supplica aperta” lo stesso spirito
goliardico che caratterizzò un tempo le mie fatiche sui libri.
Cosa aspettate a “licenziare” i referenti dei cacciatori che vi hanno coglionato in questi 5 anni
di declino irreversibile per la Venaria umbra? Con i loro maldestri suggerimenti costoro vi hanno
fatto credere che senza il loro supporto e la loro esperienza (sich!), voi che della caccia non ne
conoscete neppure la 1° declinazione, semplicemente perché a caccia non ci siete mai andati, non
sareste arrivati da nessuna parte. Questa sgangherata quanto sedicente “cabina di regia” bugiarda &
rissosa, soloni travestiti da cacciatori da voliera, vi ha preso per mano facendovi cadere nell’
ingorgo dove gli altri, quelli che sanno, quelli che si alzano alle 5 per godere di una ferma del
proprio Fido o di un battito d’ ali sbarazzino, annaspano ormai rassegnati da trent’ anni di acqua alla
gola. Allontanate da voi questi Ronzinanti & Sancho Panza da strapazzo, fino a ché siete in tempo!
Il profumo delle elezioni è già nell’ aria; non fatelo degradare con l’ odore rancido di un ribaltone
inconcludente, vi prego. Siamo arrivati, tutti quanti siamo, al bivio fatale: noi avvezzi alla caccia
cacciata e voi che avete fra le mani le sorti della Venaria umbra. Rifondiamola questa Venaria!
Insieme creiamo le condizioni affinché l’ Umbria sia riconosciuta universalmente come la Regione
della corretta fruizione del territorio. Ecco perché il ns/ il palinsesto venatico ha urgente bisogno di
Esperti cacciatori veri, slegati quanto basta da lacci, laccioli e blasoni associativi ormai arrugginiti.
Il tempo stringe. Voi mi direte che ci sono ben altre problematiche sociali da discutere nei
chiacchieratoi alti della politica e che la materia non merita poi tutta questa attenzione. Ma così non
è. Ricordatevi che anche in questa fetta d’ Italia esistono Santi & Poeti. A sostituire i Navigatori
mancanti, semmai, provvedono…migliaia e migliaia di Cacciatori senza macchia e senza paura!

I soloni attaccabrighe fra loro spramenzionati, più acchiappa/strapuntini che conoscitori di una
materia riservata a pochi eletti qual’ è la Venaria, approfittando della vostra impreparazione pur se
giustificata dalla mancanza di pratica, man mano che passava il tempo, hanno finito per mistificarvi
il volto stesso della cinofilia, della migratoria, delle Palombare, della caccia col cane, delle Quaglie
che ce cacciavano l’ occhi da quante c’è n’ erano!, delle Starne che esplodevano nel sole, della
canizza sull’ orecchiona che schizzava dall’ arato….Roba d’ altri tempi! Costoro, spronati dalla
loro inesauribile ignavia, sono stati i primi ad applaudire l’ app, il tesserino elettronico e il web che,
con lo sforzo di caccia, c’ entrano come i cavoli a merenda; hanno condiviso passivamente perfino
l’ intelligenza artificiale, barattandola con la stupidità naturale. Questi azzeccagarbugli all’
aglio&olio dimenticano (o meglio: non sanno) che il confronto fra l’ Uomo, essere indeterminato
perché privo d’ istinto, si deve scontrare ogni volta che va a caccia, con una preda guidata dall’
istinto, caratteristica esclusiva dell’ intero regno animale. Altro che web & telefonini. Lasciateli
perdere. Voi pensate alle scelte affatto facili che vi ho suggerito. E noi, figli di un Dio minore,
penseremo a lucidare i nostri curricula in attesa di chiamata. Come si dice: a ciascuno il suo
mestiere.

Nel frattempo date uno sguardo alle Leggi Regionali delle consorelle italiane: non nuoce alla
salute e non si spende nulla. I soliti noti che sanno tutto di caccia fingendo di saperla praticare,
coloro che bazzicano le vostre stanze, ma che le bazzicavano pure quando il colore politico era un
altro, vi hanno fatto credere che pubblicare ogni anno in ritardo il Calendario regionale, è del tutto
ininfluente e, anzi, fa bene alla salute. Sicuramente i saccenti del quartierino hanno sempre tifato
per il ritardo coatto, datosi che anche le amministrazioni che vi hanno preceduto hanno allungato la
minestra del Calendario per trent’ anni. Ma a quanto pare, in Italia, non tutti sono dello stesso
avviso. Ed è bizzarro per chi legge molto come il sottoscritto, apprendere che in altre Regioni, con
debita modifica apposta sulla propria L.R., si sia anticipata di ben cinque giorni la data massima
entro la quale è concessa la pubblicazione del proprio Compendio Venatico.
Per finire, contando di potervi conoscere personalmente per una sana quanto amichevole stretta
di mano, rinnovo le speranze espresse in questa mia Supplica. Sempre a disposizione…
…per il bene comune e affinché si possa rifondare tutti insieme ed ex novo il concetto stesso di
caccia nella nostra regione.
Auguro a tutti voi Buona vita!
Sergio Gunnella


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