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CACCIA IN DEROGA: INTERROGAZIONE DE LA DESTRA PER L'APPLICAZIONE

– “Sollecitare l'Osservatorio degli habitat naturali e delle popolazioni faunistiche affinché produca il parere necessario per consentire alle Province di adottare il provvedimento di caccia in deroga”. E' quanto chiede, in un'interrogazione all'assessore regionale all'Ambiente, Lamberto Bottini, il capogruppo de La Destra, Aldo Tracchegiani.L'esponente dell'opposizione, ricorda che “la Regione Umbria ha istituito l'Osservatorio degli habitat naturali e delle popolazioni faunistiche al fine di garantire il monitoraggio della consistenza e della dinamica delle popolazioni di fauna selvatica e la determinazione degli indici di presenza delle specie” e che, soltanto a seguito del parere “favorevole motivato” dell'Osservatorio e acquisito, dall'Istituto nazionale della fauna selvatica, il quantitativo nazionale, le province adottano il provvedimento di deroga per le specie indicate dai soggetti suddetti”. “L'Infs (Istituto nazionale fauna selvatica) – evidenzia Tracchegiani – ha già dichiarato, però, che il parere dello stesso Istituto non è vincolante per la realizzazione dei provvedimenti di deroga e che gli assessori competenti possono provvedere alla regolamentazione della caccia in deroga, anche attivando l'Osservatorio regionale. Al contrario di quanto dichiarato dall'assessore Bottini, secondo il quale, l'Umbria non poteva disciplinare le deroghe perché l'Infs non rilasciava il proprio parere sulle ‘piccole quantità' cacciabili”. “L'Osservatorio – fa notare il capogruppo de La Destra – gode, tra l'altro, di sostanziosi finanziamenti pari al 7 per cento dei proventi derivanti dalla tassa di concessione regionale che tutti i cacciatori sono obbligati a pagare per esercitare l'attività venatoria e che quest'anno ha visto un consistente aumento. L'Osservatorio regionale – avverte – ad oggi non ha fatto pervenire il parere che permette alle province di adottare il provvedimento di deroga come disposto dalla legge regionale 14/94 e tale inerzia comporta la negazione di un diritto di migliaia di cacciatori umbri. La Regione, – aggiunge – da cui sostanzialmente l'Osservatorio dipende, non può lavarsi le mani della questione come tenta di fare ogni volta e come giustamente ha fatto notare il presidente dell'Infs”.In conclusione, Tracchegiani evidenzia come “il Governo ha dichiarato la legittimità della legge che disciplina la caccia in deroga della Regione Lombardia, la quale, dopo aver ricevuto il parere del proprio Osservatorio faunistico regionale, ha introdotto la specie fringuello tra quelle cacciabili, avendo realizzato il presupposto necessario stabilito dalla direttiva 79.