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Caccia, in Consiglio provinciale il caso guardie venatorie e il nodo multe

In Consiglio provinciale, a Perugia, è approdata la vicenda delle guardie giurate volontarie venatorie. Per questo era presente ad assistere anche una delegazione della Libera Caccia, guidata dal presidente regionale Lando Loretoni: “Un tema – ricorda Loretoni – che la nostra associazione ha sollevato da tempo, chiedendo alla Regione ed alle Province il rispetto delle regole”.

Il consigliere provinciale Marcello Rigucci – firmatario di un ordine del giorno nel quale si chiede l’abrogazione dell’attuale regolamento delle guardie giurate venatorie e l’approvazione di un nuovo testo, previo confronto tra la III Commissione consiliare e la Commissione Statuto, così che si possa garantire “la migliore formazione delle guardie giurate venatorie operanti nel territorio provinciale e la conformità delle norme adottate dalla legislazione vigente” – ha posto alcune questioni formali e sostanziali, anche alla luce degli ultimi fatti di cronaca.


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Rigucci ha lamentato il mancato inserimento, nella delibera 35/2019, della messa agli atti, così come richiesto, delle 752 pagine riguardanti “la procedura di rinvio a giudizio di quattro guardie giurate volontarie al Tribunale di Spoleto e lo stralcio di rinvio a giudizio per competenza territoriale al Tribunale di Perugia della dipendente provinciale”.


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Il consigliere provinciale ha chiesto inoltre ragione al presidente Bacchetta del diverso comportamento adottato dagli uffici, con una guardia venatoria appartenente al mondo venatorio a cui è stato sospetto il decreto provinciale a seguito di rinvio a giudizio, mentre nei confronti di una guardia del Wwf rinviata a giudizio il provvedimento di sospensione del decreto è stato annullato. Quanto a quest’ultimo caso, Rigucci ha ricordato che nel regolamento “non è prevista l’audizione con moratoria dell’avvocato di parte, in quanto l’Ente non è un tribunale e il dirigente non è un giudice”. Procedura anomala, dunque, che ha portato la Provincia ad archiviare la sospensione del decreto.

Il consigliere Rigucci – commenta Loretoni – ha posto quindi opportunamente la questione del differente trattamento riservato dalla Provincia a due guardie venatorie, un cacciatore e un ambientalista, entrambe rinviate a giudizio”.

Rigucci ha quindi chiesto al presidente Bacchetta in autotela “l’immediato ritiro del decreto a tutte le persone rinviate a giudizio”.

Le multe

Quanto al tema delle multe, il consigliere ha lamentato il fatto di non aver ancora avuto risposto alla sua domanda sui crediti dovuti dalla Provincia di Perugia alla Regione. Ed ha chiesto che venga dato seguito all’ordine del giorno con cui la Provincia fa istanza alla Regione di annullamento dei verbali effettuati prima del 2 ottobre 2018, quando cioè alcune delle guardie del Wwf non avevano il decreto provinciale.

E’ evidente – commenta a questo proposito Loretoni – che le sanzioni comminate prima del rilascio del decreto devono essere nulle. Ma a nostro giudizio – aggiunge il presidente della Libera Caccia – anche i verbali dopo la data del 2 ottobre 2018 devono essere annullati, perché il decreto è stato rilasciato mentre era già in atto un contenzioso, con segnalazioni alle Procure competenti e la vicenda posta all’attenzione dell’assessore regionale alla Caccia”.

Bacchetta approfondisce: “Argomento delicato”

Il presidente Luciano Bacchetta ha preso atto delle comunicazioni di Rigucci in merito ad un “argomento delicato”, quello delle guardie giurate volontarie, che sarà affrontato con gli uffici competenti prima di poter dare una risposta in Consiglio.

Confidiamo nella correttezza del presidente Bacchetta – termina Lando Loretoni – perché finalmente si possa fare chiarezza, nel rispetto delle norme, sull’attività delle guardie volontarie venatorie, proprio per l’importante e delicato ruolo che queste sono chiamate a svolgere”.