– “A questo punto l'assessore Bottini non ha più alibi. È stato l'Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs) a dire finalmente che la Regione può disporre la caccia in deroga di passeri, fringuelli e storni”.Lo sostiene il consigliere regionale Aldo Tracchegiani (LD) ricordanDo che la scorsa settimana Bottini, rispondendo in Commissione ad una sua interrogazione, aveva ancora una volta detto di avere le mani bloccate sulle deroghe a causa dell'inerzia dell'Infs. Sarà stato quindi contento nell'apprendere che le sue mani sono assolutamente libere di agire, non essendo vincolante il parere dell'Istituto nazionale della fauna selvatica così come l'Istituto stesso ha spiegato, dicendo espressamente che è facoltà dell'assessore regionale competente dare disposizioni sulla caccia in deroga'. Il contrario di quello che Bottini ha sempre affermato, mentre io stesso avevo fatto notare all'assessore che era pretestuoso accampare la scusa della mancata determinazione delle piccole quantità da parte dell'Infs, anche perché l'ottima legge regionale sulle deroghe che abbiamo approvato lo scorso anno prevede il supporto dell'Osservatorio regionale che può effettuare il monitoraggio necessario sulle specie cacciabili e determinare le quantità prelevabili”.”Finalmente – osserva il consigliere dell'opposizione – il mistero è stato risolto anche se credo che i tempi potevano essere ridotti da una maggiore attenzione alla normativa da parte dell'amministrazione regionale. A questo punto, essendo venuto meno ogni impedimento, auspico che l'assessore Bottini provveda immediatamente a disciplinare il prelievo delle specie in deroga. Quest'anno i cacciatori umbri dovranno poter sparare anche a fringuelli, passeri e storni secondo gli impegni assunti pubblicamente dall'assessore. Personalmente – conclude Tracchegiani – non intendo accettare altri rinvii. Non ci sono più scuse e sono disposto a mobilitare come in passato il mondo venatorio umbro. Inoltre spero che questa pubblica 'figuraccia' induca la Giunta a porre maggiore attenzione ai regolamenti e alla loro chiarezza, mi riferisco anche al regolamento sugli Ambiti territoriali di caccia (Atc) e mi auguro che venga finalmente dato il giusto conto alla figura dell'Osservatorio regionale, che con il suo tavolo di esperti può certamente indicare le linee per la gestione della caccia in Umbria”.