Istituzioni

Caccia, il caso delle guardie venatorie lunedì in Regione

Sarà discussa lunedì, nel Question time a Palazzo Cesaroni, la vicenda relativa alla presenza delle guardie volontarie venatorie in Umbria ed alla loro attività. L’assessore regionale Fernanda Cecchini risponderà infatti all’interrogazione presentata dal consigliere della Lega Emanuele Fiorini, che ha chiesto di conoscere il numero delle guardie venatorie volontarie
attive sul territorio regionale.

Per il consigliere di opposizione “occorre fare chiarezza sui requisiti necessari a svolgere questa importante funzione a tutela dell’ambiente e dei tanti cacciatori umbri, che praticano regolarmente l’attività venatoria“.

Dubbi sulla legittimità ad effettuare controlli in materia venatoria erano stati espresse dal presidente regionale della Libera Caccia, Lando Loretoni, dopo che il legale dell’associazione, avvocato Marzio Vaccari, aveva riscontrato che alcune guardie volontarie venatorie, in particolare aderenti al Wwf, non avevano il decreto delle Province, l’unico ente che può abilitare ai controlli in materia faunistica e venatoria. Ma poiché, nonostante le segnalazioni effettuate dalla Libera Caccia, tali guardie venatorie continuano ad operare e ad effettuare verbali ai cacciatori, Loretoni è determinato ad andare fino in fondo su una vicenda che potrebbe avere dei clamorosi sviluppi amministrativi e forse anche rilievi penali.


Caccia nel caos tra carte bollate e provocazioni


L’interrogazione rivolta all’assessore Cecchini – afferma Fiorini – spero sia utile ad affrontare serenamente la stagione venatoria 2018/2019, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente. Con questo auspicio e con queste motivazioni invito – conclude Fiorini – la Regione Umbria a vigilare sul corretto svolgimento del ruolo delle guardie venatorie volontarie, al fine di evitare controversie burocratiche che vedano coinvolti, loro malgrado, i cacciatori
umbri”.