Il coordinamento regionale di Forza Italia fa quadrato intorno all’assessore Roberto Morroni, finito nel mirino della Lega dopo l’adozione del Calendario venatorio che annulla le preaperture a settembre.
Ma più ancora della richiesta di modificare il Calendario venatorio secondo il modello Marche, avanzata dal vice segretario umbro della Lega, on. Riccardo Augusto Marchetti, brucia l’accusa, rivolta a Morroni, di ostilità nei confronti del mondo venatorio e di mancanza di dialogo con esso. Una critica che è sembrata (o almeno questa la speranza alimentata all’interno di alcune associazioni venatorie) propedeutica alla richiesta di un cambio delle deleghe nell’ambito del rimpasto che si profila all’orizzonte della Giunta regionale.
Per Forza Italia questa critica appare “gratuita, assolutamente infondata e fuori luogo”. “Prova ne sono – prosegue il coordinamento azzurro – i continui incontri con la Consulta faunistica venatoria, nella quale sono rappresentate tutte le associazioni venatorie dell’Umbria. Naturalmente confronto non significa accettazione acritica e passiva di ogni istanza avanzata, perché chi ha responsabilità di governo deve tener conto del quadro normativo e guardare a un insieme di esigenze più vaste che comprendono anche altri fattori, come la tutela della fauna selvatica”.
A conferma poi dell’attenzione che l’assessore Morroni e l’intera Giunta regionale rivolgono al mondo venatorio, il coordinamento regionale di Forza Italia ricorda il recente provvedimento con il quale sono stati stanziati ulteriori 256mila euro destinati a coprire integralmente i danni provocati da cinghiali ed altra fauna selvatica all’agricoltura, sollevando in tal modo i cacciatori da un ulteriore esborso. “Un provvedimento straordinario – commenta Forza Italia – preso in considerazione delle limitazioni all’esercizio delle attività conseguenti alla pandemia”.
Sulla tortora, per quanto riguarda l’affermazione sulla lettera inviata dal Ministero, che per Marchetti non avrebbe “alcun parere vincolante”, Forza Italia replica che in due regioni, l’Abruzzo e il Veneto, ci sono state delle sentenze del Tar che dimostrano il contrario. Nella Regione Abruzzo infatti, il Tar ha sospeso il calendario venatorio fino all’8 settembre e nella sentenza viene presa in considerazione la comunicazione inviata dal Ministero della transizione ecologica. Analoga situazione nella Regione Veneto, dove il Tar sospende la caccia alla tortora (prevista in pre-apertura e inserita nel calendario venatorio), richiamando anche in questo caso la nota ministeriale.
“Questi due fatti – commenta Forza Italia – sembrerebbero quindi dare ragione alla scelta fatta dall’Umbria e consigliamo all’on. Marchetti la lettura di tali sentenze”.
Ma al di là delle eventuali soluzioni sui problemi specifici della caccia in Umbria, il problema tra Lega e Forza Italia è politico. Non nuovo, ma di questi tempi, viste anche le prossime elezioni amministrative in diverse città, pesa ancora di più.
“Ciò che ci lascia sorpresi e perplessi – scrive infatti il coordinamento regionale di Forza Italia – è la modalità scelta dal vice segretario della Lega Umbria, che pur non conoscendo nel dettaglio il tema complesso in discussione, non ha ritenuto utile confrontarsi direttamente con l’assessore Roberto Morroni”.
Da qui l’invito al senso di responsabilità e ad un abbassamento dei toni, “per privilegiare invece la ricerca di occasioni di dialogo e chiarimento evitando in questo modo polemiche precipitose e strumentali”.