Il coordinatore delle guardie del Wwf di Perugia, Sauro Presenzini, rinviato a giudizio il 22 ottobre 2020, ma per la Provincia di Perugia questo non basta per sospendergli la qualifica di guardia giurata volontaria venatoria. La decisione di archiviare il procedimento di sospensione del decreto è stata comunicata il 10 ottobre allo stesso Presenzini (tramite il suo legale, Valeria Passeri) e per conoscenza al Wwf dalla dirigente del Servizio polizia provinciale ambiente della Provincia di Perugia, Roberta Burzigotti.
Proprio a pochi giorni dalla lettera con cui l’avvocato Marzio Vaccari, per conto della Libera Caccia, aveva sollecitava la stessa Provincia per sapere a che punto fosse il procedimento di sospensione del decreto avviato dalla responsabile dell’Ufficio ambiente e contenzioso, Francesca Ridolfi, il 25 luglio scorso. Un provvedimento che la Provincia intendeva assumere a seguito della nota del Comando provinciale dei carabinieri con cui l’Ente informava del rinvio a giudizio di Presenzini presso il Tribunale di Spoleto (udienza fissata al 22 ottobre 2020) per rispondere dei reati di “usurpazione di funzioni pubbliche” per episodi che si sono verificati a Collazzone, Deruta e Spoleto, nonché il deferimento presso la Procura di Spoleto, da parte dei carabinieri di Foligno, per “abuso e rifiuto di atti d’ufficio”.
Loretoni all’attacco
“Denunce – ricordava il presidente della Libera Caccia dell’Umbria, Lando Loretoni – che erano state avviate dalla nostra associazione. La quale, ormai due anni fa, aveva evidenziato alle autorità competenti, tra cui la stessa Provincia di Perugia, l’illegittimità dei controlli in materia venatoria effettuati da guardie volontarie che, che non erano in possesso del decreto della Provincia di Perugia. Decreto – proseguiva Loretoni – che ad ottobre dello scorso anno, con le indagini in corso di ben due Procure della Repubblica e dopo che la vicenda era approdata in Consiglio regionale, la Provincia di Perugia aveva comunque ritenuto, incredibilmente, di voler rilasciare al Presenzini”.
Poi l’avvio della stagione venatoria in Umbria, segnato dalle mancate preaperture a seguito dei ritardi della Regione nell’ottenere il parare obbligatorio dell’Ispra. E Presenzini che, insieme alle altre guardie venatorie, ha effettuato i consueti controlli. “Il mio decreto è valido e non è stato revocato” aveva replicato Presenzini al caso nuovamente sollevato, nei giorni scorsi, dal consigliere regionale Emanuele Fiorini.
“Nervosismo nel mondo venatorio”
Da qui la richiesta della Libera Caccia, tramite appunto la lettera dell’avvocato Vaccari, di sapere se il procedimento di sospensione fosse stato completato e notificato a Presenzini oppure quale ne fosse lo stato. “Il rincorrersi incontrollato di queste notizie – si legge nella nota dell’avvocato Vaccari a proposito di quanto emerso negli ultimi giorni sulla stampa circa il possesso o meno dell’abilitazione da parte dell’esponente del Wwf – sta causando un forte nervosismo nel mondo venatorio e potrebbe essere causa di conseguenze indesiderate e indesiderabili”.
La difesa di Presenzini
Giovedì la nuova svolta in questa intricata vicenda, con la comunicazione fatta a Presenzioni e al Wwf dalla Provincia di Perugia. Perché nel frattempo, come prevede l’iter per l’eventuale sospensione del titolo di guardia giurata volontaria, Presenzini aveva presentato memorie difensive tramite l’avvocato Valeria Passeri. Presenzini ad agosto era stato ascoltato in audizione in Provincia. Riferendo che i procedimenti penali a suo carico erano stati archiviati e soltanto per uno di essi era in attesa dell’udienza fissata al 22 ottobre 2020.
Presenzini chiedeva poi di valutare attentamente i procedimenti penali in corso perché “potrebbero essere ‘precostituiti’ – scrive la Provincia – per ostacolare l’attività di controllo“. E comunque, in considerazione del fatto che, nonostante le molteplici denunce per l’attività di guardia venatoria svolta, Presenzini non sia stato mai condannato e che “non si ravvisano nemmeno elementi di fatto da cui dedurre il venir meno del requisito di affidabilità“, il procedimento di sospensione del decreto di guardia giurata volontaria venatoria, secondo le memorie difensive, non era giustificato. La normativa, infatti, così come ribadito dalla Corte Costituzionale, prevede tra i requisiti per l’attribuzione della qualifica il “non aver riportato condanna per delitto” ed essere persona di buona condotta.
La decisione della Provincia
Tesi difensive che l’Ufficio ambiente e contenzioso della Provincia di Perugia ha accolto, archiviando il procedimento di sospensione della qualifica di guardia giurata volontaria ittico-venatoria nei confronti di Sauro Presenzini, che quindi potrà continuare a svolgere attività di controllo nelle zone di caccia. Ma la battaglia a suon di carte bollate tra il presidente della Libera Caccia, Lando Loretoni, e il coordinatore delle guardie giurate del Wwf di Perugia, Sauro Presenzini, difficilmente terminerà qui, visto quanto avvenuto negli ultimi due anni.