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Caccia e tartufo, le novità nel Ddl Omnibus approvato

Ci sono novità per i cacciatori, per chi frequenta i boschi per scopi ludici, per gli agricoltori e per la filiera del tartufo tra le norme del disegno di legge Omnibus approvato dal Consiglio regionale dell’Umbria nell’ultima seduta.

Transito nelle strade boschive

Un primo emendamento, presentato dal consigliere Valerio Mancini, va a modificare il Testo unico per le
foreste e consentirà uno spazio di sosta per i veicoli a motore sulle strade boschive transitabili di tre metri invece dell’attuale metro e mezzo. “Una piccola attenzione – commenta lo stesso Mancini, soddisfatto per l’esito del voto – a beneficio dei cacciatori e di coloro che, per attività ludiche, frequentano boschi”.

Serre mobili

Con l’altro emendamento invece si va a modificare il Testo unico governo del Territorio, stabilendo che le serre mobili stagionali, anche aventi tipologia a tunnel, sprovviste di struttura in muratura e ancorate al terreno senza strutture fondali fisse, potranno avere un’altezza massima al colmo di 6 metri e mezzo invece degli attuali 4.50 metri.

“Un innalzamento – spiega Mancini – che comporta migliore isolamento termico e controllo igrometrico, una migliore organizzazione interna dello spazio, che agevola la meccanizzazione delle operazioni di lavoro e maggiore luminosità per lo sviluppo delle piante”.

Mancini: attenzione per cacciatori e agricoltori

“Si tratta – conclude Mancini – di due piccoli, ma significativi passi in avanti che testimoniano l’attenzione che la Lega ha nei confronti dei cacciatori e degli agricoltori umbri. Continuerò a battermi affinché siano tutelati e sostenuti perché rappresentano una risorsa indispensabile per l’Umbria”.

L’assessore regionale Roberto Morroni ha invece evidenziato le novità introdotte per incentivare la tartuficoltura: “Con l’approvazione del disegno di legge della Giunta regionale ‘Omnibus’ da parte dell’Assemblea legislativa è emersa chiaramente la nostra volontà di sostenere in modo sempre più efficace e concreto la filiera del tartufo”.

Attestazione per le tartufaie

“Vengono introdotte modifiche che semplificano gli adempimenti – spiega Morroni -. Infatti, per la realizzazione di tartufaie coltivate realizzate con contributo pubblico, è stata modificata la procedura di riconoscimento da parte dell’Afor, l’Agenzia forestale regionale, che creava problemi ed inutili appesantimenti procedurali”.

Pertanto, ora l’attestazione verrà rilasciata dall’Afor sulla base del progetto presentato con la domanda di contributo, quindi immediatamente, e non a seguito della verifica dell’apposita commissione tecnica, peraltro successiva alla realizzazione dell’impianto. Le aziende potranno procedere senza più rallentamenti anche alla realizzazione delle necessarie recinzioni. Uno snellimento burocratico che non determinerà una minore attenzione alla validità delle tartufaie coltivate, in quanto tutte le domande saranno oggetto di puntuale verifica tecnico-amministrativa nell’ambito delle procedure di concessione dei contributi pubblici.

Nuove tartufaie

Altra “novità importante” la possibilità di impiantare tartufaie coltivate anche in aree idonee, sebbene non indicate nella cartografia delle aree vocate, sulla base delle caratteristiche pedoclimatiche del luogo di impianto, tenuto conto dei parametri stabiliti dalla Giunta regionale.

“È un primo e fondamentale passo – rileva l’assessore Morroni – che intendiamo completare con la modifica della disciplina delle tartufaie controllate, ovvero quelle dove è presente la produzione naturale dei tartufi, e più in generale della normativa in materia. La sfida che ci poniamo è quella di fare dell’Umbria la ‘capitale’ italiana del tartufo, valorizzando una delle nostre eccellenze agroalimentari a livello nazionale e internazionale attraverso un importante programma di interventi”.