Caccia e pesca sportiva nelle Regioni a rischio Covid rosso e arancione, arrivano i chiarimenti del Governo. Pubblicate le faq relative ai divieti in base al Dpcm ed alle conseguenti ordinanze del ministero della Salute relative all’inserimento delle varie Regioni nelle fasce di rischio giallo, arancione e rosso.
Raccolta delle olive fuori dal proprio Comune:
le regole e l’autocertificazione
Questa la risposta del Governo al quesito “È possibile praticare l’attività venatoria o la pesca dilettantistica o sportiva?”:
Zona gialla (al momento Provincia di Trento, Veneto, Lazio, Molise, Sardegna):
Zona arancione (al momento Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo prossima al passaggio in zona rossa, Puglia, Basilicata, Sicilia):
Zona rossa (al momento Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Provincia di Bolzano, Toscana, Campania, Calabria):
Risarcimento ai cacciatori e spostamenti dal comune per i cinghiali:
interrogazione al Governo
La stretta arriva dunque anche per la pesca sportiva, che secondo le interpretazioni iniziali (anche sulla base delle nota della Fipsas) sembrava consentita anche nelle zone rosse, pure se in maniera molto limitata. Ciò in virtù della norma generale del Dpcm che consente di svolgere l’attività motoria nei pressi della propria abitazione, all’aperto, in forma individuale. Mentre la caccia non era stata fatta rientrare in questa fattispecie, per la pesca inizialmente era passata l’interpretazione estensiva. Ma ora il Governo ha parificato caccia e pesca.
A seguito delle numerose richieste di chiarimenti pervenute, il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha dovuto pubblicare il seguente avviso: “L’attività di pesca sportiva è disciplinata, alla stregua di quanto accade per ogni altro esercizio, dai decreti del Presidente del Consiglio che regolano diritti e doveri nel corso dell’emergenza che il paese sta affrontando. A tal proposito, si invitano gli utenti a non inoltrare alla Pemac richieste di autorizzazioni che esulano al momento dalle competenze della Direzione“.
Resta la possibilità di effettuare competizioni sportive riconosciute di interesse nazionale da Coni e Cip. Ma la Fipsas, subito dopo l’emanazione del Dpcm, ha comunicato la sospensione di tutte le gare di pesca di superficie fino a data da destinarsi.
Le associazioni venatorie sin dall’emanazione del Dpcm hanno invitato i cacciatori al senso di responsabilità, vista la delicata fase. Ma in tutta Italia diverse sono le iniziative di singoli gruppi di cacciatori che protestano per i divieti. Chiedendo almeno di essere rimborsati della quota versata all’Atc.
L’interpretazione del Governo su cosa sia consentito e cosa sia vietato fare sembra porre la parola fine al braccio di ferro nell’Umbria in fascia arancione tra la Lega, che chiedeva di consentire gli spostamenti dei cacciatori all’interno dell’Atc, e il Coordinamento delle associazioni ambientaliste, che volevano lo stop totale al pari delle zone rosse.
Per il Governo in zona arancione si può cacciare e pescare, ma senza uscire dal proprio comune.