Caccia di selezione anche per i cinghiali. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Roberto Morroni, ha approvato la delibera che consente la caccia si selezione, oltre per cervi, daini e caprioli, anche per i cinghiali.
La Giunta regionale ha approvato così la proposta del Regolamento per la gestione del prelievo venatorio degli ungulati che inserisce la specie fra quelle previste, rafforzando ulteriormente le misure per arginarne l’abnorme diffusione sul territorio umbro”.
La principale differenza rispetto al vecchio regolamento consiste nell’inserimento della specie cinghiale, che va ad integrare le specie prelevabili previste nel precedente regolamento (cervidi e bovidi).
La necessità di normare il prelievo del cinghiale effettuato tramite la caccia di selezione, deriva dall’art. 10 del Regolamento Regionale 30 novembre 1999 ,n. 34 “Prelievo venatorio della specie cinghiale.” che specificatamente prevede l’adozione da parte della Giunta regionale di un apposito regolamento per questo tipo di caccia.
All’art. 1 vengono indicate le finalità del regolamento, che devono prioritariamente perseguire gli obiettivi indicati dal Piano Faunistico Venatorio regionale, con particolare considerazione per il contenimento degli impatti economici sulle attività antropiche.
All’art. 2 vengono stabiliti, a seconda delle specie di ungulati interessati, i parametri di riferimento per l’individuazione dei distretti di gestione e assegnata agli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) la responsabilità della procedura di istituzione dei distretti. All’art. 3 vengono individuati i criteri ed i contenuti dei piani di gestione che gli ATC sono tenuti a redigere annualmente e stabilita la redazione concordata, da parte degli ATC, di un disciplinare esecutivo da sottoporre all’approvazione della Regione.
L’art. 4 individua le figure coinvolte nella gestione del prelievo venatorio e ne stabilisce i requisiti e le eventuali prove di idoneità da superare per il conseguimento dell’abilitazione, prevista per poter effettuare questo tipo di caccia.
All’art. 5 vengono precisate le procedure di assegnazione dei carnieri stagionali e gli strumenti di prelievo consentiti. L’art. 6 prevede i requisiti dei soggetti coinvolti e le modalità di esecuzione del previsto recupero, in caso di mancato abbattimento e conseguente ferimento dei capi. Le procedure di identificazione e controllo dei capi abbattuti è riportato all’art.7.
All’art.8 sono descritte le prescrizioni aggiuntive nel caso in cui il prelievo venga effettuato in Aziende Faunistico ed Agrituristico venatorie. Nelle norme transitorie e finali di cui all’art. 9 è previsto il riconoscimento dell’abilitazione al prelievo del cinghiale effettuato con la caccia di selezione, per i cacciatori già abilitati per le specie capriolo e daino, previa frequentazione di un corso integrativo; viene inoltre stabilito l’obbligo di utilizzo di munizioni atossiche (senza piombo) a partire dalla stagione venatoria 2021-2022.
“Dopo le misure urgenti attuate lo scorso anno, si concretizza – sottolinea l’assessore Morroni – un’altra linea di intervento delle politiche regionali per la gestione dei cinghiali, la cui presenza massiccia è causa di danni alle produzioni agricole e mette a rischio l’incolumità pubblica e la sicurezza stradale”.
“L’estensione delle specie prelevabili con caccia di selezione anche ai cinghiali, oltre che ai caprioli, daini e cervi – spiega – è già stata oggetto di confronto in sede di Consulta faunistico-venatoria, ed ora trova forza nel nuovo Regolamento in arrivo. Verrà infatti trasmesso alla competente Commissione consiliare dell’Assemblea Legislativa per acquisire il parere obbligatorio, dopodiché diventerà operativo, mettendo in campo un altro strumento utile per il superamento di un problema per troppi anni trascurato”.