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Caccia, dall’Umbria “no” al dl per vietare l’accesso dei cacciatori ai fondi chiusi

Caccia, dall’Umbria “no” al dl per vietare l’accesso dei cacciatori ai fondi chiusi. Approvato a maggioranza (11 voti favorevoli sui 12 consiglieri presenti) la mozione della Lea che chiede alla Giunta di Palazzo Donini un “impegno a manifestare presso il Parlamento la più ferma opposizione al disegno di legge d’iniziativa dei senatori Perilli e Maiorino, recante: modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e al codice civile, nonché altre disposizioni in materia di tutela degli animali, in merito all’abrogazione dell’articolo 842 del codice civile”.

Una legge che per le associazioni venatorie, se approvata, rischia di dare un duro colpo alla caccia in Italia.

Fondi, la norma che si vuole cambiare

Illustrando in Aula l’atto di indirizzo, il consigliere Mancini ha spiegato che
“l’iniziativa dei senatori mira a cancellare l’articolo del codice
civile in cui si prevede che ‘il proprietario di un fondo non può impedire
che vi si entri per l’esercizio della caccia, a meno che il fondo sia
chiuso nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia o vi siano colture in atto
suscettibili di danno. Egli può sempre opporsi a chi non è munito della
licenza rilasciata dall’autorità. Per l’esercizio della pesca occorre il
consenso del proprietario del fondo’.

In questo modo – ha evidenziato il relatore – il proprietario del terreno potrà sempre impedire ai cacciatori l’accesso alla sua proprietà. La dottrina giuridica concorda nel ritenere che il diritto di caccia è considerato un diritto personale di natura pubblicistica, del tutto svincolato dalla proprietà del fondo su cui viene esercitato. Infine va ricordata l’utilità sociale e l’importanza delle funzioni di salvaguardia del territorio e del paesaggio che sono svolte dai cacciatori nel corso dell’attività venatoria, comprese il controllo degli incendi boschivi e la protezione delle colture dalla fauna selvatica”.

Il Pd: serve un approfondimento in Commissione

Michele Bettarelli (Pd), notoriamente sensibile alle istanze dei cacciatori, ha chiesto che il tema venisse approfondito: “Condivido gran parte della mozione che però affronta un argomento molto articolato. Sono favorevole all’accesso dei cacciatori a tutte le proprietà, senza fondi chiusi. Si tratta però di un aspetto complesso della proposta di due parlamentari. Chiedo quindi che si approfondisca meglio la mozione in Commissione. Peraltro al momento non è presente neppure l’assessore con delega all’attività venatoria”.

La stessa richiesta è giunta da altri esponenti del Pd, Bori e Paparelli. I quali hanno criticato non tanto il merito dell’atto (dicendosi contrari ad interventi che limitino la libertà di spostamento dei cacciatori) quanto la forma scelta.

La Lega ha però decisione di votare la mozione, che è stata approvata con 11 voti.