Lamenta la mancata svolta nella politica venatoria in Umbria, Sergio Gunnella, Confavi del Ternano. In una lettera indirizzata alla governatrice Tesei, alla Giunta regionale (in particolare all’assessore Morroni) e ai presidenti delle Commissioni Mancini e Pace. Rappresentanti a cui Gunnella chiede di ascoltare la voce dei cacciatori.
“La ‘politica venatoria’ – scrive Gunnella – è un’ altra cosa, lontana 1000 anni luce dal vostro modo di pensare e di operare: essa è per noi uno stile di vita, un segnale di coraggio, un’ arte ereditata che aiuta la scelta invidiabile di dare il giusto colore al nostro cielo. Come dire? Chi sa, fa. Chi non sa, parla. Spesso a vanvera”.
Gunnella lamenta il fatto che il gettone di presenza e l’emolumento dei presidenti degli Atc sia stabilito dalla Giunta regionale. Che all’Atc 3 ci siano sempre le stesse persone nonostante i rilievi della Corte dei conti. I mancati ripopolamenti delle Zrc e la cattura di “fauna selvatica ecologicamente equilibrata”, mentre si liberano sul territorio “cartoni animati travestiti da selvaggina”. Selvaggina “gabbiarola” poi pagata dai cacciatori.
“E che dire – prosegue Gunnella nella lettera – dell’applicazione a tutto tondo dei postulati contenuti nella L. 157/92 e le sua indispensabile modifica, da quelli dettati dal Titolo V dove è prevista l’importanza logistica dei Comuni, stante l’eliminazione delle Province? La Regione Umbria che intende fare?”.
Da qui il suggerimento di partecipare, insieme a tutte le altre Regioni italiane, al tavolo del Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale. E di realizzare finalmente la Carta regionale delle vocazioni faunistiche prevista da una legge datata 1992.
Quanto al tema dei cinghiali, Gunnella evidenzia che “non è facendo pagare indebitamente l’abbattimento di cinghiali in forma singola, o permettendo di far aumentare la quota d’ iscrizione agli ATC per far fronte ai danni causati dalla fauna selvatica, che si riforma la caccia in Umbria”.
“I cacciatori, prima di mettere le proprie mani in un sacco pieno di nodi come quello rappresentato dall’ attività venatica – conclude il rappresentante di Confavi la sua kettera indirizzata agli amministratori umbri – studiano e sostengono un esame. Forse, per arrivare a coniugarne appieno ogni spigolatura, qualcuno di voi dovrebbe fare altrettanto”.