Trasimeno

Caccia, bracconieri al Trasimeno: nell’auto anche un visore termico

Bracconieri al Trasimeno alla vigilia della preapertura, nell’auto anche un visore termico.

Caccia in periodo di divieto con mezzi non consentiti, alterazione d’arma da fuoco idonea ad aumentarne l’offensività e detenzione abusiva di armi. Sono i reati contestati dai carabinieri forestali a tre bracconieri alla vigilia della prima giornata di preapertura della caccia.

Nel corso di un servizio mirato di antibracconaggio, infatti, i militari della Stazione carabinieri forestale di Passignano sul Trasimeno, in prossimità del Parco regionale, dove vi è abbondante presenza di fauna selvatica, hanno individuato e controllato un’autovettura con a bordo 3 persone.

Nell’auto anche un visore termico

I militari hanno notato che uno di loro aveva un visore termico e pertanto hanno proceduto ad un controllo più approfondito eseguendo la perquisizione personale e del veicolo, rinvenendo e sequestrando una carabina con ottica di precisione e silenziatore, numerosi proiettili, una torcia ad alta potenza con attacco applicabile all’arma, un coltello sporco di sangue nonché attrezzature varie per il trasporto di animali uccisi.

A casa munizioni irregolari

Durante le successive perquisizioni presso le rispettive abitazioni sono state rinvenute e sequestrate numerose munizioni non regolarmente detenute. In una delle abitazioni vi erano dei locali adibiti appositamente alla macellazione e lavorazione dei capi abbattuti.

Sequestrata ai fini della confisca anche l’autovettura utilizzata per l’attività di bracconaggio.

In data odierna i militari hanno provveduto al ritiro cautelare di tutte le armi in loro possesso e delle relative Licenze di Porto D’Arma, per i successivi provvedimenti di competenza della Questura e Prefettura di Perugia.

I soggetti denunciati, operavano lungo la viabilità principale in ambiente fortemente antropizzato creando una situazione di pericolo all’incolumità pubblica attraverso l’utilizzo di armi provviste di silenziatore, rischiano fino a tre anni di reclusione oltre a ingenti multe e ammende.