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Caccia, assessore Cecchini presenta bozza nuovo Calendario a Consulta Faunistico Venatoria

Preapertura in Umbria l’1 e il 2 settembre, esclusivamente da appostamento alle specie tortora, merlo, cornacchia grigia, ghiandaia e gazza, e apertura generale a tutte le specie il 16 settembre, ma non al cinghiale per il quale l’attività venatoria partirà il 30 settembre. E’ quanto prevede la bozza di calendario venatorio 2012/2013 illustrata dall’assessore regionale alla caccia, Fernanda Cecchini, alla Consulta faunistico venatoria che si riunita oggi in assessorato.
“Sulla bozza di calendario – ha detto Cecchini – si aprirà ora la fase di partecipazione, con l’obiettivo di arrivare ad un testo condiviso con le associazioni venatorie, che contemperi le esigenze dei cacciatori insieme a quelle del mondo agricolo e alla tutela dell’ambiente naturale e della fauna, tutto ciò nel rispetto delle norme comunitarie e nazionali. Al mondo venatorio, ambientalista ed agricolo, alle Province e agli ATC abbiamo chiesto di formulare eventuali osservazioni o proposte entro il 2 di maggio, così che la prossima consulta venatoria possa mettere a dispostone della Giunta regionale una bozza di calendario da preodottare entro la metà di maggio. Fra le novità del calendario c’è infatti l’anticipo, a partire dal 16 giugno, della caccia di selezione alla specie capriolo, cervo, daino e muflone e per questo diventa indispensabile approvare il calendario al massimo entro il 15 di giugno. I danni causati dalla fauna selvatica, in particolare cinghiale e capriolo, pesano sul bilancio regionale per circa due milioni di euro – ha ricordato l’assessore. E dunque per rendere efficaci le politiche di contenimento di queste specie abbiamo anticipato per la prossima stagione la caccia al capriolo, che può essere contenuto solo attraverso la selezione. Per quanto riguarda invece il cinghiale – ha concluso l’assessore, insieme a Province e ATC stiamo redigendo il Piano straordinario di contenimento”.

Questa la bozza di calendario venatorio:

A) SPECIE CACCIABILI E PERIODI.
1) a) i giorni 1 e 2 settembre 2012 esclusivamente da appostamento alle seguenti specie : TORTORA – MERLO – CORNACCHIA GRIGIA – GHIANDAIA – GAZZA ;
b) dal 16 settembre al 29 dicembre 2012 alle seguenti specie : TORTORA – MERLO;
c) dal 16 settembre 2012 al 28 gennaio 2013 alle seguenti specie : CORNACCHIA GRIGIA – GHIANDAIA – GAZZA ;
2) dal 16 settembre al 31 dicembre 2012 alle seguenti specie: ALLODOLA – CONIGLIO SELVATICO – FAGIANO – QUAGLIA – STARNA – PERNICE ROSSA – SILVILAGO;
3) dal 16 settembre 2012 al 31 gennaio 2013 alle seguenti specie: ALZAVOLA – BECCACCINO – CANAPIGLIA – CODONE – COLOMBACCIO – FISCHIONE – FOLAGA – FRULLINO – GALLINELLA D'ACQUA – GERMANO REALE – MARZAIOLA – MESTOLONE – MORETTA – MORIGLIONE – PAVONCELLA – PORCIGLIONE – VOLPE;
4) dal 16 settembre 2012 al 20 gennaio 2013 alle seguenti specie: BECCACCIA – CESENA – TORDO BOTTACCIO – TORDO SASSELLO;
5) dal 16 settembre al 9 dicembre 2012 alla specie: LEPRE;
6) dal 30 settembre al 30 dicembre 2012 alla specie CINGHIALE nelle forme consentite; la caccia al CINGHIALE in battuta è consentita esclusivamente nei giorni di giovedì, sabato e domenica; nel caso di mancato raggiungimento del numero di capi previsti nel piano di abbattimento assegnato ad un distretto dai piani di gestione redatti dagli ATC, la provincia competente predispone nei mesi di gennaio e febbraio interventi di contenimento, fino al completamento del piano;
7) Le Amministrazioni provinciali possono autorizzare, con le modalità previste dal regolamento regionale 27 luglio 1999, n. 23, la caccia di selezione alle specie DAINO – CAPRIOLO – CERVO e MUFLONE, in zone determinate, con sufficiente consistenza, dal 16 giugno al 15 luglio e dal 15 agosto al 30 settembre 2012 e dal 2 gennaio al 14 marzo 2013, in modo articolato per ciascuna classe di sesso e di età delle specie considerate; il prelievo è consentito per cinque giorni alla settimana, fermo restando il silenzio venatorio nei giorni martedì e venerdì; il prelievo può avvenire anche nel caso di terreno coperto da neve;
8) nelle aziende faunistico venatorie il prelievo delle specie autorizzate, ad eccezione degli ungulati i cui periodi sono indicati ai precedenti punti 6) e 7), effettuato comunque nel rispetto dei piani di prelievo autorizzati dalle Amministrazioni provinciali, inizia il 16 settembre 2012 e termina il 31 dicembre 2012, con esclusione delle specie FAGIANO, VOLPE, GERMANO REALE, COLOMBACCIO che possono essere prelevate fino al 31 gennaio 2013. Nelle aziende agri turistico venatorie il prelievo delle specie autorizzate è consentito i giorni 1 e 2 settembre e dal 16 settembre 2012 al 31 gennaio 2013.
B) DIVIETI.
1) E’ vietato abbandonare bossoli o altri rifiuti durante l'attività venatoria; gli stessi dovranno essere recuperati prima dello spostamento dal luogo di caccia.
2) E’ vietata la preparazione degli appostamenti temporanei mediante taglio di piante da frutto o comunque di interesse economico, o con l'impiego di parti di piante appartenenti alla flora spontanea protetta.
3) La caccia è vietata, per dieci anni, nelle aree boscate percorse da incendi, ai sensi del comma 1 dell'art. 10 della legge 21 novembre 2000, n.353, in materia di incendi boschivi. I comuni provvedono al censimento e alla redazione degli elenchi e delle relative perimetrazioni, delle aree boschive percorse da incendi negli ultimi cinque anni.
4) Nel territorio destinato alla caccia programmata, nel periodo compreso tra il 2 gennaio ed il 31 gennaio 2013 la caccia alla selvaggina migratoria è consentita esclusivamente da appostamento fisso o temporaneo con o senza l’ausilio del cane. Nel mese di gennaio la caccia alla beccaccia ed agli acquatici (di cui al punto 3 della lett. A), in forma vagante, è consentita solamente con l’ausilio del cane all’interno di superfici boscate ed in prossimità dei corpi idrici. L’uso del cane da seguita e da tana è consentito limitatamente per la caccia alla volpe in battuta, previo nulla osta degli ATC e per le battute al cinghiale di cui alla lettera A punto 6 .
5) Per la stagione venatoria 2012/2013 è vietata la caccia alla starna nei territori delimitati dai seguenti confini:
ZONA CITTA’ DI CASTELLO
confine regionale dalla S.P.199 (Spinabeto) verso est fino a confine comune di Pietralunga (Monte Gragnano); strada per Gragnano, C. Palazzo fino al Torrente Soara; Torrente Soara fino al bivio di Ronchi; confine della AATV Perrubbio fino al Torrente Carpina; Torrente Carpina verso sud fino a Caibaciolfi-Casacce; S.P.201 fino alla S.R. 3 bis tiberina; Villa Pacciarini, S.P. 104 fino a Nestore; S.P.105 da Nestore fino al confine regionale; confine regionale verso nord fino alla S.R.221;
S.R.221 fino al secondo bivio per Pistrino; strada per Pistrino , bivio S.P.100 per selci fino al Fiume Tevere; Fiume Tevere fino al confine regionale; confine regionale fino alla strada S.Giustino-Sansepolcro; S.C. S.Giustino, bivio S.P.200 per Celalba, Renzetti fino a Parnacciano; Da Parnacciano S.P.199 fino al confine regionale.
ZONA GUBBIO
Confine regionale dal Fiume Certano (S.P.201) verso sud fino a S.R.452 Contessa; S.R.452 fino a bivio C.Montalbano; Strada C. Montalbano, Fosso della Gangana, confine ovest e sud AATV La Cima, C. il Poggetto, Troppola bassa; S.R.298 fino a bivio per Fugnano; Strada per Fugnano fino al Fosso Valdile; Fosso Valdile fino alla confluenza nel Fiume Chiascio; Fiume Chiascio fino a C. Pian di Loto-Biscina; Strada Biscina, C.se Bellugello, fino a immissione S.R.298; S.R.298 fino a Belvedere;
Strada Belvedere, Molino di Galgata, Febino, Casanova, C. Fontanella, i Camperi, confine AATV Montefiore fino al Torrente Resina; Torrente Rasina fino al confine comunale di Gubbio; Confine comunale Gubbio fino a Torrente Mussino; Torrente Mussino verso ovest fino a E45; E45 dir. Nord fino a S.S.219; S.S.219 Pian d’Assino fino a bivio S.P.203 per Civitella Ranieri; Confine comunale di Gubbio (strada di crinale) fino a S.P.204 (C.ma S. Anna); S.P. 204 fino a bivio C.se S.Benedetto Vecchio; Strada C.se S.Benedetto Vecchio, confine Oasi di Varrea fino a P.so del Cardinale; P.so del Cardinale, F.so il Fiuminaccio, Fiume Certano fino al confine regionale.
6) Il giorno 4 ottobre 2012 è vietato l'esercizio venatorio in tutto il Comune di Assisi.
C) GIORNI Dl CACCIA.
Nel mese di settembre la caccia è consentita i giorni: sabato 1, domenica 2, domenica 16, mercoledì 19, sabato 22, domenica 23, mercoledì 26, sabato 29 e domenica 30; per la restante stagione venatoria, la caccia è consentita per tre giorni alla settimana a scelta del cacciatore, fermo restando il silenzio venatorio nei giorni di martedì e venerdì.
Nel periodo compreso tra il 1 ottobre ed il 29 novembre 2012 la caccia d'appostamento alla selvaggina migratoria in tutto il territorio regionale è consen¬tita per 2 ulteriori giornate alla settimana con esclusione del martedì e del venerdì; in questo periodo il cacciatore deve annotare sul tesserino le 2 ulteriori giornate barrando solamente la apposita casella corrispondente, indicata dalla dicitura: migratoria gg aggiuntive (1 ott. – 30 nov.), ferma restando, per la caccia vagante, la limitazione a tre giornate settimanali.
D) GIORNATA VENATORIA.
L'esercizio venatorio è consentito secondo gli orari di seguito specificati:
• il 1 e 2 settembre dalle ore 6,15 alle ore 19.30;
• dal 16 settembre al 30 settembre dalle ore 6,20 alle ore 19,15;
• dal 1 ottobre al 15 ottobre dalle ore 6,30 alle ore 18,45;
• dal 16 ottobre al 27 ottobre dalle ore 6,45 alle ore 18,30;
• dal 28 ottobre al 15 novembre dalle ore 6,00 alle ore 17,15 (ora solare);
• dal 16 novembre al 30 novembre dalle ore 6,15 alle 17,00;
• dal 1 dicembre al 15 dicembre dalle ore 6,30 alle ore 16,45;
• dal 16 dicembre al 31 dicembre dalle ore 6,45 alle ore 16,45
• dal 1 gennaio al 15 gennaio dalle ore 6,45 alle ore 17,15;
• dal 16 gennaio al 31 gennaio dalle ore 6,30 alle 17,30;
Fanno eccezione:
o la caccia di selezione agli ungulati è consentita fino ad un'ora dopo il tramonto;
o la caccia alla beccaccia inizia un’ora dopo gli orari di cui sopra;
E) CARNIERE
Per ogni giornata di caccia a ciascun titolare di licenza è consentito abbattere i seguenti capi di selvaggina:
1) FAGIANO – STARNA – PERNICE ROSSA – LEPRE COMUNE – CONIGLIO SELVATICO: due capi complessivamente di cui una sola LEPRE e una sola STARNA;
2) QUAGLIA: 10 capi con un massimo di 50 capi a stagione;
3) TORDO – MERLO e CESENA: 20 capi complessivamente;
4) ALLODOLA: 20 capi con un massimo di 100 capi a stagione;
5) ALZAVOLA- CANAPIGLIA- CODONE – FISCHIONE – GERMANO REALE – MARZAIOLA – MESTOLONE – MORETTA- MORIGLIONE – FOLAGA – GALLINELLA D'ACQUA – PORCIGLIONE – BECCACCINO – FRULLINO – PAVONCELLA – COLOMBACCIO: 10 capi complessivamente;
6) BECCACCIA: 3 capi.
7) TORTORA: 10 capi; i giorni 1 e 2 settembre il numero massimo di capi prelevabili è di 5 per giornata.
Il numero massimo complessivo di capi di selvaggina migratoria che è consentito abbattere giornalmente è di 20 unità.
F) APPOSTAMENTI.
Gli appostamenti fissi e temporanei di caccia di cui agli articoli 24, 25 e 26 della legge regionale 17 maggio 1994, n. 14, sono disciplinati nel modo seguente:
1) Gli appostamenti fissi non possono essere installati ad una distanza inferiore a mt. 400 dai confini dei seguenti ambiti territoriali:
• Oasi di protezione;
• Zone di ripopolamento e cattura;
• Centri pubblici e privati di riproduzione di fauna selvatica.
Un appostamento fisso non può essere installato a meno di mt. 200 da un altro appostamento fisso.
Un appostamento fisso al Colombaccio non può essere installato ad una distanza inferiore a mt. 500 da un altro appostamento fisso al Colombaccio. Gli appostamenti fissi al Colombaccio possono avere anche di più di un capanno purché si trovino tutti entro un raggio di mt. 50 dal capanno principale. La distanza tra due appostamenti al Colombaccio si misura dal capanno principale. Qualora ne ricorra la necessità, il proprietario ovvero il concedente dell’appostamento fisso può circoscrivere con tabelle l’area di pertinenza.
2) Gli appostamenti temporanei di caccia non possono essere installati a distanza inferiore a mt. 200 da appostamenti fissi e a meno di mt. 100 dai confini delle Oasi di protezione, delle Zone di ripopolamento e cattura e dai Centri pubblici e privati di riproduzione di fauna selvatica o da altro appostamento temporaneo. Qualora ne ricorra la necessità, il proprietario ovvero il concedente dell’appostamento fisso può circoscrivere con tabelle l’area di pertinenza.
3) Negli appostamenti fissi e temporanei è vietata la caccia alle seguenti specie di selvaggina: LEPRE, FAGIANO, STARNA, PERNICE ROSSA, BECCACCIA e BECCACCINO.
4) In ciascun appostamento, sia fisso che temporaneo, con esclusione di quelli per la caccia al COLOMBACCIO ed agli ACQUATICI, la caccia non può essere esercitata da più di due persone contemporaneamente.
5) Negli appostamenti fissi è consentito l'uso di richiami vivi nel limite massimo di 40 unità di cattura e 40 unità di allevamento; negli appostamenti temporanei tale limite è di 10 unità di cattura e 10 unità di allevamento. È vietato usare o detenere, durante l'esercizio della caccia, richiami vivi accecati o mutilati e richiami acustici a funzionamento meccanico, elettromeccanico o elettromagnetico con o senza amplificazione del suono.
6) Il cacciatore al termine dell'attività venatoria ha l'obbligo di rimuovere i residui derivati dall'esercizio venatorio e, nei terreni coltivabili, ha l’obbligo di rimuovere tutti i materiali usati per l’allestimento dell’appostamento. Nell’allestimento dell’appostamento è consentita l’apposizione di materiale vegetale secco nel campo di tiro.
7) E’ proibita la caccia in botte.
8) Il giorno 1 settembre l’occupazione del sito e l’installazione degli appostamenti temporanei non possono essere effettuati prima di dodici ore dall’orario di caccia di cui al punto D e l’appostamento temporaneo deve essere allestito esclusivamente con capanni in tela o equivalenti. A chi viola la presente disposizione verrà applicata la sanzione amministrativa prevista dall’art. 39 comma 1 lett. nn) della legge regionale 14/1994.
9) E’ assolutamente vietato segnare in qualsiasi modo e con qualunque mezzo il luogo in cui si allestirà l’appostamento temporaneo.
G) DISCIPLINA DELLA CACCIA NEI VALICHI MONTANI E NELLE ZONE A PROTEZIONE SPECIALE.
E’ vietato qualsiasi tipo di attività venatoria a meno di mt. 1.000 dai valichi montani indicati nell'elenco in calce al presente Calendario venatorio.
Nelle Zone a protezione speciale (ZPS) non ricadenti all’interno di ambiti protetti:
– è vietata l’attività venatoria i giorni 1 e 2 settembre;
– è vietata l’attività di addestramento cani prima del 1 settembre;
– nel mese di gennaio è consentita l’attività venatoria in forma vagante, ad eccezione della caccia agli ungulati, solamente nei giorni di giovedì e domenica;
– nei mesi di gennaio è consentita l’attività venatoria da appostamento fisso o temporaneo per due giornate alla settimana a scelta tra giovedì, sabato e domenica;
– nelle zone umide naturali e artificiali (compresi i prati allagati) ed in una fascia di rispetto di 150 metri dai loro confini è vietato l’uso dei pallini di piombo;
– è vietato l’abbattimento di esemplari appartenenti alla specie moretta (Aythya fuligula).
H) TESSERINO PER L'ESERCIZIO VENATORIO.
Per ogni giornata di caccia l'intestatario del tesserino venatorio deve annotare sullo stesso in modo indelebile e negli spazi all'uopo destinati, la modalità di caccia, la giornata prescelta al momento dell’inizio dell’attività venatoria che avviene con il caricamento dell’arma, e, al termine della stessa, il numero dei capi abbattuti appartenenti alle specie di cui ai punti 2, 3, 4, 5 e 6 della lettera E); i capi appartenenti alle specie di cui al punto 1 della lettera E) devono essere annotati subito dopo l'abbattimento. Nel caso in cui viene esercitata la caccia al cinghiale in forma collettiva, nella medesima giornata non è possibile esercitare altre forme di caccia e deve essere marcato esclusivamente lo spazio appositamente predisposto.
Il tesserino deve essere riconsegnato, entro il 31 marzo.
Per ottenere il rilascio del tesserino per la successiva stagione venatoria si deve conservare ed esibire la ricevuta timbrata dalla Provincia o dall’associazione, che ne attesta l’avvenuta riconsegna.
I) ADDESTRAMENTO E ALLENAMENTO CANI.
L'addestramento e l'allenamento dei cani è consentito dal 15 al 26 agosto 2012 e dal 3 al 9 settembre 2012, dall’alba fino alle ore 12 e dalle ore 16 al tramonto, escluso il martedì e il venerdì di ciascuna settimana, in tutto il territorio regionale, con l'eccezione dei terreni in attualità di coltivazione, ai cacciatori iscritti o titolari di appostamento fisso in un A.T.C. umbro; le Amministrazioni provinciali per esigenze di coordinamento con le province confinanti, possono apportare modifiche al periodo stabilito per l'addestramento dei cani.
L'addestramento e l'allenamento dei cani è consentito a non meno di mt. 500 dalle Aziende faunistico-venatorie.
L) CONTROLLO DELLE SPECIE:
Per ragioni di tutela del patrimonio faunistico, delle produzioni agricole e zootecniche o per motivi sanitari, le Amministrazioni provinciali possono autorizzare, con le modalità previste dall'art. 19 della legge 11 febbraio 1992, n. 157 e dall'art. 28 della legge regionale 17 maggio 1994, n. 14, piani di controllo, anche mediante abbattimento, di specie di fauna selvatica o ridurre i periodi di caccia a determinate specie.
M) RESIDENZA VENATORIA.
1) Possono esercitare l'attività venatoria negli ambiti territoriali di caccia dell'Umbria i cacciatori non residenti in regione, provenienti da regioni o province, con cui siano stati stabiliti protocolli d'intesa interregionali o interprovinciali ai sensi degli artt. 14,15 e 16 del regola¬mento regionale 1 ottobre 2008, n. 6, per la gestione degli ambiti territoriali di caccia. I Comitati di Gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia possono ammettere quote di cacciatori extraregionali, non superiori a cento unità per ciascuna regione di provenienza, indipen¬dentemente dalla formalizzazione di accordi, purché si siano verificate le condizioni di reciprocità di accesso.
2) I cacciatori in possesso della residenza venatoria in Umbria possono esercitare l'attività venatoria a partire dal primo giorno della stagione. I cacciatori che hanno scelto la residenza venatoria in regioni diverse dall'Umbria possono esercitare l'attività venatoria a partire dalla terza domenica di settembre.
3) La caccia alla sola selvaggina migratoria, per un massimo di 20 giornate, mediante prenotazione giornaliera, può essere svolta in Umbria dai cacciatori provenienti dalle regioni che hanno aderito al sistema interregionale di teleprenotazione o che hanno stipulato specifici accordi con la Regione Umbria, in applicazione dell'art. 14 del regolamento regionale 1 ottobre 2008, n. 6, a partire dal 1 ottobre.
4) La Regione, le Province e i Comitati di Gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia possono stabilire, nell’ambito delle intese per la mobilità dei cacciatori, accordi di reciprocità che prevedano la ammissione dei cacciatori a partire dal primo giorno della stagione venatoria, in deroga al precedente punto 2).
5) Le Province possono per i soli cacciatori non residenti anagraficamente in Umbria, apportare modifiche ai periodi stabiliti per le specie cacciabili per esigenze di coordinamento con le altre Province.
N) PARCHI NATURALI E AREE CONTIGUE:
E’ vietata l'attività venatoria nel territorio dei Parchi naturali e delle aree naturali protette, così come individuate dalla legge regionale 3 marzo 1995, n. 9 e nel territorio del Parco nazionale dei Monti Sibillini, così come individuato dal decreto del Presidente della Repubblica 6 agosto 1993. In applicazione dell'art. 7 della legge regionale 13 maggio 2002, n. 7, all'interno delle aree contigue del parco del Monte Cucco e del parco fluviale del Tevere così come delimitate dalla L.R. n. 9/95 possono esercitare la caccia coloro che hanno la residenza venatoria nell’ATC dove ricade l’area.
Per quanto non previsto nel presente Calendario venatorio si applica la legge 11 febbraio 1992, n. 157 e la legge regionale 17 maggio 1994, n. 14 e successive modifiche.
ELENCO VALICHI MONTANI
Provincia di Perugia: Villa Corgna e Ranchicchi – Comune di Lisciano Niccone dalla località Belvedere a quota mt. 702 alla località Poggio Castelluccio a quota mt. 741.
Provincia di Terni: Piano Peloni – Comuni di Guardea e Avigliano Umbro, dalla località Monte Pianicel Grande a quota mt. 895 a M. Castellari a quota mt. 836.