Perugia

Bus Rapid Transit: immagini, costi e dettaglio del progetto

Presentato al circolo Arcs di Strozzacapponi, il Bus Rapd Transit, il sistema di trasporto elettrico rapido inserito nel nuovo Pums del Comune di Perugia.

Questo è uno di quei progetti – ha spiegato il sindaco Romizi nel corso dell’incontro – che rappresenta davvero una svolta reale nella vita di ciascun perugino, che può modificare in meglio la nostra quotidianità. A Perugia spendiamo 14 milioni l’anno per la mobilità, contro per esempio i 2 di Bologna, e nonostante questo abbiamo mezzi di trasporto poco utilizzati e scarsa soddisfazione degli utenti. Con questo progetto intendiamo capitalizzare meglio le risorse a disposizione e ridisegnare la mobilità cittadina, con mezzi che interloquiscano tra loro, come il Minimetrò, che però interessa una porzione molto limitata di città, il tram treno che ha un senso nella parte nord della città, il Brt che va a collegare la zona sud della città, un’area che è esplosa negli anni e che oggi è poco collegata malgrado la presenza di poli importanti come l’ospedale, il carcere, l’università e alcuni centri commerciali tra i più grandi di Perugia, le navette elettriche per il centro storico“.

Le condizioni perché tutti questi sistemi di tpl possano avere un appeal sull’utenza sono tre: 1) non devono funzionare a orario ma a frequenza, il cittadino deve avere la certezza di aver a disposizione il mezzo pubblico entro pochi minuti da quando sceglie di muoversi 2) il cittadino deve avere la certezza di poter spostarsi in tempi brevi: per questo il mezzo di trasporto pubblico deve avere la priorità sulle auto assicurata dalle corsie preferenziali e da sistemi di preferenziazione semaforica quando viaggia in promiscuo con il mezzo privato 3) non si deve trascurare la bellezza, perché nella scelta tra mezzo privato e pubblico c’è anche un aspetto di tendenza.

Per questo – ha proseguito il sindaco – abbiamo voluto prevedere anche una riqualificazione dell’intero contesto attraversato dal Brt, con un approccio ‘da facciata a facciata’. Al momento –ha concluso Romizi – siamo in una fase di progettazione molto avanzata, che peraltro, nell’area di Fontivegge si va ad integrare perfettamente con i progetti di riqualificazione del bando periferie e di Agenda urbana“.

I costi

Il costo per la prima tratta da Castel dl Piano Ospedale Santa Maria della Misercordia a Fontivegge, prevedendo un possibile sviluppo nella zona universitaria, dove il Minimetrò non arriva è di 65 milioni di euro, per finanziare il quale parteciperemo ad un bando del Ministero dei Trasporti, che prevede un finanziamento quasi integrale, anche se stiamo cercando di metterci una quota di cofinanziamento come Comune, per avere più chance in graduatoria.

Possibili partner

Romizi ha, quindi, reso noto che interlocuzioni significative e positive sono state portate avanti con la Regione dell’Umbria, l’Azienda Ospedaliera, l’Università e le Ferrovie dello Stato , che si sono rese disponibili ad appoggiare il progetto anche da un punto di vista economico. “Abbiamo l’ambizione – ha concluso – di poter realizzare il progetto in tempi brevi e per questo stiamo organizzando momenti di partecipazione nei vari quartieri interessati, per poter avere osservazioni, indicazioni e veicolare l’importanza del progetto stesso per la città”.

Partecipazione che, come ha tenuto a ribadire anche l’assessore alla Mobilità Cristiana Casaioli, è stata forte fin dall’inizio della progettazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. “D’altro canto – ha detto – fare un Pums significa lavorare per migliorare la qualità di vita dei cittadini, significa lavorare con i cittadini per disegnare insieme a loro un nuovo sistema di mobilità che possa soddisfare appieno le loro esigenze di spostamento. In questi oltre 2 anni di progettazione abbiamo condiviso la stesura del piano, partendo dagli obiettivi generali, con oltre 4000 persone ( stakeholder, portatori di interesse, associazioni, semplici cittadini) e fin dall’inizio ci siamo mossi avendo bene in mente questo obiettivo. Sono sicura che l’attuazione dell’intero Piano della mobilità darà un nuovo volto alla città”.

Il progetto nel dettaglio

A illustrare il progetto sono stati quindi i tecnici, l’Ing. Naldini, dirigente dell’U.O. Mobilità del comune e l’ing. Stefano Ciurnelli, Titolare della TPS Transport Planning Service, tra gli esperti che hanno redatto il Pums.

Il Bus Rapid Transit, una volta a regime, sarà strutturata i quattro rami che convergono su Fontivegge e servirà direttamente il 50% della popolazione comunale e garantirà l’accessibilità a tutti i principali poli cittadini. La prima tratta collegherà, dunque, la zona sud della città, da Capanne, passando per Castel del Piano, Strozzacapponi, Sant’Andrea delle Fratte, San Sisto, l’Ospedale e la facoltà di Medicina, quindi Ponte della Pietra, via Settevalli per arrivare a Fontivegge e la stazione ferroviaria e del Minimetrò. Ventiseimila abitanti serviti, che con le aree limitrofe e gli studenti arrivano a 40mila, 12,5 km di percorso con 24 fermate, il 21% del percorso in sedi riservate e 24 intersezioni a priorità semaforica, 4 parcheggi di interscambio per totale di oltre 2mila posti, un riuso intelligente e combinato di strutture esistenti e un tempo di frequenza di circa 7 minuti (San Sisto), fino al quarto d’ora per alcune fermate (Castel del Piano).

Il percorso – ha spiegato Ciurnelli, con l’ausilio di foto e video – si dipana da via Luciani a Castel del Piano fino a Fontivegge, prevedendo soluzioni diverse a secondo della zona in cui passano i mezzi, che comporteranno una riqualificazione urbana delle stesse aree, fino alla stazione, dove si avrà l’intervento più consistente con la previsione di un nuovo accesso da via Sicilia. Il Brt sarà, inoltre, dotato di sistemi innovativi di infomobilità e videosorveglianza, garantirà un’accessibilità universale e una flessibilità delle diramazioni dal percorso principale per migliorare l’accessibilità complessiva del tpl. In più, sarà in grado di garantire rapidità, silenziosità e rispetto per l’ambiente, tutte cose che oggi non abbiamo, permetterà in particolare di contribuire alla riduzione del gas clima-alteranti come la CO2, con un abbattimento del riscaldamento che oggi conosciamo in alcune viabilità urbane. Infine, si prevede – ha spiegato ancora Ciurnelli – un certo incremento occupazionale”.

Le modifiche alla viabilità

I tecnici hanno quindi illustrato nel dettaglio le modifiche che saranno apportate alla viabilità, con la realizzazione appunto di fermate, corsie preferenziali e nuovi impianti semaforici, in alcuni tratti affiancate a percorsi ciclopedonali dotati di velostazioni, e che porteranno ad una complessiva riqualificazione urbana, abbattendo le barriere architettoniche, rigenerando gli spazi pubblici, uniformando gli elementi di arredo urbano. Su via Sicilia, in particolare, è prevista la realizzazione di un terminal bus direttamente collegato con i binari della stazione, mediante l’arretramento del muro ferroviario, con un “effetto piazza” che avrà benefici indiretti anche sui livelli di inquinamento acustico della zona.

Gli incontri per presentare il progetto alla cittadinanza proseguiranno nei vari quartieri toccati dalla prima tratta del Brt, come anticipato dal Sindaco Romizi. Il prossimo incontro è previsto per giovedì 28 marzo alle 21 al teatro Brecht a San Sisto.