Dal “Cretto” di Burri al “Deltaplano” di Castelluccio, il centro che riunirà i negozi delocalizzati nella frazione di Norcia, fino al tema della ricostruzione delle chiese dopo il terremoto affrontata da un sacerdote tanto caro a Foligno e ai folignati, il cardinale Giuseppe Betori.
“Arte e architettura contemporanea nel dopo terremoto”: è il titolo del convegno con prestigiosi relatori, che si terrà al Teatro Clitunno di Trevi venerdì 20 ottobre a partire dalle 9.30. Un’intera giornata dedicata a valutazioni e approfondimenti con esperti e studiosi nell’ambito degli eventi promossi per ricordare i venti anni dal terremoto del 1997, con uno sguardo attento alla ricostruzione che l’Umbria si accinge a realizzare dopo gli eventi sismici di un anno fa.
Dopo i saluti del sindaco Bernardino Sperandio, della Presidente della Regione Catiuscia Marini e dei presidenti degli Ordini degli architetti e degli ingegneri della Provincia di Perugia, rispettivamente Maria Luisa Guerrini e Stefano Mancini, si entrerà nel vivo del convegno coordinato dal direttore delle politiche territoriali della Regione Umbria, Diego Zurli.
Ad introdurre i lavori sarà il direttore dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, Paolo Belardi con “L’Umbria Archquake: l’arte della ricostruzione”. Seguiranno gli interventi di Buno Corà presidente della Fondazione Burri che parlerà de “L’arte della memoria: il grande Cretto di Burri a Gibellina” del Professore associato di storia dell’arte contemporanea all’università di Siena, Massimo Bignardi su “Spazio di Gibellina”.
Il convegno, dopo la pausa pranzo, riprenderà alle 15.30 con la relazione del professor Francesco Cellini, già preside della facoltà di architettura all’Università Roma 3, sul tema: “Architettura temporanea nel paesaggio umbro: il caso Castelluccio di Norcia”. Della “Architettura temporanea per la fase emergenziale: il caso Norcia” parlerà invece il professor Paolo Verducci docente dell’Università di Perugia.
Sarà quindi la volta del Cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze che affronterà il tema: “Riparare e costruire chiese: edifici per il culto dopo il terremoto”. Chiuderà i lavori il celebre architetto Massimiliano Fuksas che affronterà i temi della ricostruzione con una relazione dal titolo molto eloquente: “More aesthetics more ethics” (Più estetica più etica).