Categorie: Cronaca Spoleto

Bullone nella pasta dei bimbi della Materna, multa a Consorzio Abn ma anche la Scuola ha colpe

Carlo Ceraso

Meno male che se ne sono accorti in tempo. Perché quella che il personale di una scuola materna di Spoleto stava per servire ai piccoli alunni rischiava di essere una pastasciutta a dir poco indigesta. In un piatto, infatti, è stato rinvenuto un bullone di metallo. Il fatto è venuto alla luce solo in questi giorni, dopo che la dirigente del Comune, ha comminato al Consorzio Abn, incaricato di preparare il vitto, una multa di 5mila euro. Lo spiacevole episodio risale al 25 marzo scorso quando le maestre della materna di San Giovanni di Baiano fanno la sgradita scoperta. La dirigente scolastica, cinque giorni dopo, chiede al Municipio di “procedere ad un accurato controllo dei contenitori termici utilizzati per il trasporto dei pasti in quanto appare evidente che il bullone proviene dal coperchio di una cassa termica”.
Il Consorzio, al quale si rivolge il Comune per chiedere spiegazioni, replica dicendo che è sua “intenzione dismettere le casse termiche non in perfetto stato e di mantenere in uso solo quelle perfettamente integre”. Una ammissione di colpa bella e buona, almeno per l’utilizzo di contenitori “datati”. Non è la prima volta. Scrive infatti la dirigente Nichinonni che non vi sono state intraprese azioni significative per risolvere il problema visto che un caso analogo “si era già presentato nell’anno 2010”.
L’Abn a quel punto chiarisce le varie fasi di lavorazione e confezionamento dei pasti dimostrando che la caduta del bullone non “poteva avvenire prima della sigillatura della vaschetta” e che dunque “la contaminazione è avvenuta nel refettorio quando la vaschetta è stata aperta e successivamente reinserita nel contenitore termico con il relativo coperchio al fine di mantenere caldo il cibo”.
Una giustificazione che convince in parte il Comune che decide per la sanzione di 5.000 euro in virtù del fatto “che la responsabilità dell’accaduto non è esclusivamente imputabile ad una insufficiente frequenza dei controlli sulle casse termiche della ditta ma anche al comportamento del personale scolastico che non ha adottato la corretta procedura per il mantenimento del calore delle pietanze”. Non resta che un invito: ragazzi, occhio al piatto!
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