Cronaca

Bullismo, un’epidemia silenziosa | 6% dei giovani denuncia

Non si arresta il fenomeno del bullismo tra i giovani, lo confermano le statistiche ufficiali,  che pure prendono in esame solo gli episodi denunciati e non il sommerso. Si calcola che il 6% dei giovani ha presentato esposti dopo avere subìto ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, mail, chat o social network. Una epidemia silenziosa, come è stata definita dagli americani, che in Italia a volte testimonia tristi storie, che a volte hanno come epilogo gesti estremi commessi dalle vittime.

Anche il Parlamento  si sta occupando del fenomeno con una  proposta di legge contro bullismo e cyberbullismo, ora all’esame dalle Camera: proprio in queste settimane si discute della introduzione di una serie di misure di carattere educativo e formativo ma anche di pene più severe, soprattutto per quanto riguardo il bullismo informatico, dice l’avvocato Claudio Cimato, uno degli ospiti della trasmissione condotta da Mario Mariano, che andrà in onda martedì alle 21.15 su Tef Channel. “Sono otto gli articoli di una legge che, in sede preventiva coinvolgerà anche la Polizia postale con l’insediamento in ogni scuola  di un docente-referente”. In studio, insieme a esperti, docenti e giuristi, ci sarà anche l’ispettore Francesca Gosti della Polizia di Stato, da tempo impegnata anche sul fronte della prevenzione con interventi mirati sia in scuole primarie che secondarie.

La nuova legge prevede anche che ogni qualvolta un giovane viene coinvolto in un episodio di violenza scatta per il dirigente scolastico l’obbligo di informare tempestivamente i genitori (o i tutori) dei minori coinvolti per l’adozione delle misure necessarie sia di carattere disciplinare o di  sostegno e disciplinari. Di una esigenza urgente parlano gli esperti, quella della necessità  dell’istituto dell’ammonimento da parte del questore, che regolamenterà il futuro comportamento del giovane che potrà così evitare una sanzione penale. “Il legislatore – sottolinea l’avvocato Cimato – ha preso anche in esame l’ipotesi  di sanzioni detentive per coloro che perpetreranno per via informatica o telematica atti di cyberbullismo, dopo l’ammonimento del questore, con pene  da uno a sei anni”. Sul ruolo degli insegnanti nella prevenzione del bullismo parla Barbara Menculini: “abbiamo l’obbligo di educare l’emotività degli studenti anche della scuola primaria, quando sono già riscontrabili atteggiamenti di aggressività; un docente deve saper allontanare il concetto della sanzione e  trasmettere il concetto  della condivisione di norme della vita sociale che facilitano la relazione con gli altri”. Sulla necessità di svolgere un’attività sportiva quale deterrente di forme di violenza giovanile si articola la testimonianza di Carlo Manuali, allenatore delle squadre giovanili del S. Sisto e coordinatore della Accademia calcistica fondata dal campione del mondo  Paolo Rossi.

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