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Bullismo, prevenzione e informazione nelle scuole tifernati

Contro il bullismo non sei solo”: da oggi c’è anche un numero verde, il 43002, per difendersi da un “fenomeno, che non lascia indenne nessun territorio” ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e scolastiche di Città di Castello Andreina Ciubini, nel presentare il calendario di incontri informativi e preventivi che avranno luogo, da fine aprile, nelle scuole medie del territorio Alighieri-Pascoli, San Francesco di Sales e Alberto Burri di Trestina.

Siamo tutti in prima linea, ragazzi, genitori, insegnanti per contrastare un comportamento deviante che storicamente è sempre esistito ma anche grazie alla tecnologia ha acquisito varianti meno controllabili e gestibili” ha aggiunto il presidente della Comunità educante di Città di Castello Luigi Marinelli, per il quale “gli incontri contro il bullismo sono il naturale proseguimento dei progetti sulla pro-socialità già introdotti nella scuola dell’infanzia e primaria come strumento di prevenzione e di sradicamento delle pulsioni alla base del bullismo”.

Un anticipatore del tema è il Centro Studi Villa Montesca, a cui è stato riconosciuto questo impegno, con la nomina di Maria Rita Bracchini a vicepresidente della Rete Ean, il network che in Europa guida la lotta al bullismo: “Per l’Italia i soggetti scelti siamo noi e Telefono Azzurro – ha precisato – anche il Ministero ha diramato linee guida in proposito, dove informazione e formazione sono i campi su cui intervenire con maggiore energia. Partiamo dalle scuole, perché sono i luoghi dove si sviluppa e dove il bullismo può essere stoppato con efficacia, coinvolgendo anche i genitori ed i docenti. Inoltre il bullismo è una deviazione della fenomenologia del gruppo ed è in questo aggregato che dobbiamo estirparlo”.

Lo strumento di azione è l’opuscolo “Bullismo non sei solo”, dove fin dallo slogan si spezza il principale pericolo insito nel bullismo, l’isolamento della vittima, la sua sensazione di vergogna e solitudine. Spiegando che cosa è, “violenza tra pari di tipo verbale, fisico e psicologico”, il depliant invita a informare insegnanti e famiglia, a confidarsi con un amico, a rivolgersi alle forze dell’ordine o semplicemente a chiamare o inviare in forma anonima un sms al numero 43002.

In prima linea contro il bullismo anche la Stazione dei Carabinieri di Città di Castello che, con il suo comandante, il luogotenente Fabrizio Capalti, ha collaborato al progetto e sottolineato come “negli incontri che teniamo nelle scuole sulla legalità il bullismo negli ultimi anni ha un posto di rilievo perché dobbiamo far emergere il sommerso e soprattutto veicolare il messaggio che la vittima non è sola”. Alla domanda su che cosa sia cambiato tra il bullismo di oggi e di ieri, per Capalti la differenza è qualitativa: “Se prima la forma predominante era quella della violenza fisica, più facile da provare e elaborare, oggi si è passati ad un bullismo psicologico, più sfuggente. In questo senso si spiega il proliferare del cyberbullismo, un bullismo che usa la rete e la tecnologia per manifestarsi in modo spesso insidioso o latente”.