La bufala corre da qualche giorno sui social network: per le Cresime in Duomo sarebbero ammessi soltanto i genitori e padrini (e madrine) dei cresimandi. Il “pare, dice, sembra che…” anima in queste ore bacheche e crea attacchi nei confronti dell’arcivescovo Renato Boccardo.
Che si aggiunge alla decisione contestata – presa in realtà non da monsignor Boccardo ma dal Sinodo diocesano di Spoleto – Norcia – di celebrare le Cresime non più nelle varie parrocchie ma tutte nella cattedrale spoletina. Dalle comunità più lontane dell’Archidiocesi si era minacciato di boicottare l’impartizione del sacramento, ma salvo qualche minima defezione le celebrazioni finora si svolte senza problemi, facendo scorrere via le polemiche. Ed anzi c’è chi è stato ben contento dell’iniziativa.
Ora, però, spunta un’altra polemica, difficile capire in che modo sia nata. Fatto sta che alcune persone hanno fatto circolare la voce che alle Cresime in duomo sarebbero ammessi soltanto padrini, madrine e genitori, oltre ovviamente ai ragazzi che dovranno ricevere il sacramento. Chiaro che una limitazione del genere sarebbe impossibile anche logisticamente. E di fatti la voce non è altro che una bufala.
Ma per evitare allarmismi inutili, alla fine anche l’Archidiocesi è intervenuta in queste ore a ribadire che la chiesa di Santa Maria Assunta è sempre aperta a tutti. “In questi giorni si sta diffondendo la voce che alla celebrazione della Cresima nella Cattedrale di Spoleto sarebbero ammessi unicamente i genitori e i padrini dei cresimandi: la Curia Arcivescovile rende noto, se ancora vi fossero dubbi, che non ci sono limitazioni di sorta all’accesso in Duomo: tutti, indistintamente, sono attesi e benvenuti“ questa la nota diffusa sul sito internet della Diocesi.