Foligno

Buco di bilancio a Montefalco, l’opposizione chiede di indagare sui milioni mancanti

La commissione Bilancio come una commissione d’inchiesta sul buco del Comune di Montefalco. E’ quello che chiede l’opposizione, composta dai consiglieri Vincenzio Riommi, Roberto Micanti, Daniele Morici e Monia Scarponi, al sindaco Titta e al consiglio comunale, che si riunirà oggi, 11 settembre alle 18. E’ stata proprio l’opposizione a chiedere la convocazione, con l’obiettivo di fare chiarezza.

“Abbiamo deciso di presentare questa mozione dopo quanto emerso a fine luglio, quando gli uffici dell’area finanziaria hanno accertato un grave squilibrio nel bilancio di previsione dell’ente – dicono i consiglieri di opposizione – Il bilancio era stato approvato appena lo scorso aprile, dalla precedente amministrazione Tesei. Lo squilibrio accertato non ha alcuna giustificazione, visto che da aprile a luglio non sono sopraggiunti fattori oggettivi (spese impreviste) tali da poterlo produrre. A determinarlo è stato il fatto che le entrate previste ad aprile scorso erano semplicemente sovrastimate, per oltre 390 mila euro”.

Quindi, secondo l’opposizione, è seguita una “dolorosa manovra di riequilibrio”, con tanto di “innalzamento delle tasse e tagli drastici a servizi essenziali”. C’è il pericolo, secondo l’opposizione, che la sovrastima delle entrate sia avvenuta come “prassi consolidata e sistematica. Se fosse così sarebbe gravissimo perché sovrastimare le entrate poste a bilancio, consente di aumentare la spesa in uscita senza avere copertura, usufruendo in modo del tutto irresponsabile del fido (anticipazione di cassa)”.

L’opposizione fa il punto poi delle cifre mancanti: “all’appello mancano 1,6 milioni di disavanzo; oltre 2 milioni di anticipi di liquidità, da restituire entro fine anno; debiti accumulati verso fornitori, tra cui VUS, per oltre 1 milione di euro; e l’ulteriore squilibrio di 390 mila euro accertato a luglio. Se anche il calcolo dei residui attivi dovesse risultare incongruo la situazione sarebbe persino più grave.

Abbiamo chiesto di ricevere un chiaro mandato a svolgere indagini non solo per far piena luce sulla situazione, ma anche per chiarire eventuali responsabilità amministrative alla base di questo disastro. A pagare i danni non devono essere i cittadini, ma chi ha sbagliato, sia che sia accaduto per incapacità, negligenza o altro. Staremo a vedere”.

Nell’attesa di quello che accadrà, Riommi e i consiglieri di minoranza si dicono pronti a inviare tutto alla Corte dei Conti, all’Autorità Nazionale Anticorruzione e alla Procura della Repubblica.