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Buco Bilancio, Procura Spoleto indaga 3 dirigenti e 3 funzionari| Terremoto a palazzo

3 dirigenti e altrettanti funzionari sono indagati per il buco di bilancio del Comune di Spoleto: è un vero terremoto l’atto inviato dalla Procura di Spoleto ai sensi dell’articolo 415 bis del codice di procedura penale (e non di rinvio a giudizio come si era appreso in un primo momento) a buona parte dei vertici del palazzo su cui indagava dal luglio 2013 per il noto dissesto delle casse comunali.  L’avviso di conclusione delle indagini, che informa gli interessati della loro iscrizione nel registro degli indagati è propedeutico alla possibile richieste di rinvio a giudizio da parte della Procura. La notizia, che circolava in città già da ieri, trova conferme tra ambienti del Foro di Spoleto ma anche a piazza del Municipio, anche se il primo cittadino Fabrizio Cardarelli (Lista Rinnovamento) dice a Tuttoggi.info di non essere “a conoscenza di alcun provvedimento dell’autorità giudiziaria. Sono voci arrivate anche a me, ma al momento nessuna comunicazione ufficiale né da parte del Tribunale, né dagli eventuali dipendenti comunali;  è inopportuno che rilasci qualsiasi tipo di dichiarazione”.

L’inchiesta, che vedeva finora unico indagato l’ex direttore generale e dirigente al bilancio del Comune Angelo Cerquiglini, coinvolge dunque, oltre a Cerquiglini (difeso dall’avvocato Franco Libori di Perugia), altre 5 persone tra cui 2 dirigenti e 3 funzionari. Non si conoscono ancora i reati contestati. L’inchiesta si sviluppa lungo 5 faldoni e migliaia di documenti che le difese stanno ora acquisendo.

Le indagini – a far scattare le indagini, come si ricorderà, non fu solo il pressing della lista civica Rinnovamento che presentò sulla vicenda anche degli esposti, ma, ironia della sorte, proprio le dichiarazioni rese da Cerquiglini al Consiglio comunale del 17 giugno 2013 al quale ammise – probabilmente lacerato dalle polemiche che da settimane lo vedevano nel mirino dell’opposizione – che quando fu chiamato  a lavorare dal sindaco Brunini (2004-2009) si trovò di fronte ad una situazione disastrosa per cui aveva 3 opzioni: “non accettare l’incarico, dichiarare il dissesto finanziario o cercare di riequilibrare le sorti di questo Comune….cercando di comportarmi come il buon padre di famiglia”. Uno sproloquio (qui il resoconto del Consiglio) che portò l’allora Procuratore capo Gianfranco Riggio a disporre nel giro di poche ore, tanto erano gravi quelle affermazioni, il sequestro della registrazione della seduta consiliare e di una prima parte della documentazione contabile. Con il passare dei mesi i carabinieri della Compagnia di Spoleto, cui furono affidate le indagini, tornarono più volte in Municipio per  acquisire ulteriori documenti.

In mezzo tutta una serie di scambi di accuse, relazioni e contro relazioni. Come quella siglata dal Segretario comunale che mise nero su bianco come la pratica dei riaccertamenti non fosse stata fatta mai (qui).

Di fatto però quel 17 giugno 2013 segnò non solo l’inizio di un incubo per la direzione finanziaria ma anche la fine dell’egemonia dei partiti di sinistra e centrosinistra, che per sessanta anni avevano amministrato la città del festival. A poco servì la decisione del sindaco Daniele Benedetti che già il 20 giugno, due giorni dopo la ‘sparata’ di Cerquiglini, gli revocò l’incarico chiamando dalla Provincia di Perugia il dirigente De Paolis – esperto di contabilità pubblica – e affidando la direzione finanziaria al vice segretario Vincenzo Russo.

Lo scandalo del dissesto finanziario, come si diceva, pesò tantissimo sulle sorti della giunta Benedetti (politicamente estranea alla vicenda) e, due anni più tardi, su quelle del piddì che, oltre a bruciare il candidato naturale (l’uscente Benedetti), fu incapace di trovare un candidato ampiamente condiviso da contrastare le liste civiche di centro destra guidate da Cardarelli. Se sul fronte giudiziario si dovrà attendere i prossimi passi (la chiusura delle indagini è propedeutica alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura), su quello politico continuerà di certo il giudizio sulle amministrazioni a cavallo del nuovo millennio.

 

(aggiornato alle ore 22 del 28 novembre 2015)

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