Il Comune di Montefalco imbocca la strada del Piano di Riequilibrio per ripianare il buco dei conti. La decisione alla quinta ora di consiglio comunale, dopo polemiche infuocate, scontri e scintille politiche e in punta di diritto. Si sfila l’ex assessore al Bilancio, Francesca Alimenti, che decide di non votare dopo aver preso le distanze dalla procedura portata avanti.
Finisce così 8 a 4, dopo che la maggioranza si anche spaccata nel votare una sospensione richiesta dal sindaco Titta. Sospensione resa possibile solo grazie al centrosinistra, che ha votato con il sindaco e con l’ex assessore Alimenti.
Di “provvedimento non fattibile, viziato per mancanza di documenti che non è un provvedimento migliore per i cittadini. Un documento che non doveva essere portato all’ordine del giorno“, ha parlato Daniele Morici, di SiAmo Montefalco. “La soluzione migliore è il dissesto, che consente anche agli organi preposti di avviare le indagini sulle cause“, ha detto la consigliera Monia Scarponi. Il capogruppo Vincenzo Riommi ha sottolineato, in dichiarazione di voto, come ci siano carenze dal punto di vista procedurale: “Non ci sono i documenti, le certificazioni e le analisi tecniche e giuridiche per considerare questa una possibilità. Votiamo contro e chiederemo all’organo di controllo di verificare“.
La battaglia è stata in punta di diritto, ricordando le delibere precedenti e le procedure, con l’intervento del responsabile del servizio finanziario, Stefano Minni, che ha sottolineato come lo squilibrio che avrebbe determinato il dissesto, si è riassorbito.
A intervenire con la maggioranza, nelle dichiarazioni di voto, il sindaco Luigi Titta: “Non è la prima volta che la maggioranza, in queste fasi, va in difficoltà. Però non sono d’accordo sulle considerazioni. Il dissesto è l’ultima spiaggia. Il tentativo era giusto affrontarlo e sull’operato del nostro responsabile mi auguro di non aver dubbi, come non metto in dubbio quanto svolto in precedenza. Rimaniamo convinti di questa scelta“.
La vicesindaco, nel dibattito, Daniela Settimi ha fatto scudo alle critiche, rivendicando la responsabilità: “l’attuabilità del piano servirà la responsabilità, che noi siamo pronti a prenderci, per una ripartenza della città che farà leva sulla capacità amministrativa con misure correttive“. Ok anche dall’assessore Paola Marzioli: “E’ una responsabilità che vogliamo prenderci, portare il Comune al dissesto sarebbe stato peggiore“. Il consigliere Mirabello ha detto: “Dobbiamo provare tutte le strade per evitare il dissesto“.
Il Piano, entro cinque giorni dalla giornata di ieri, dovrà essere trasmessa, come recita l’articolo 243 del Tuel, “entro 5 giorni dalla data di esecutività, alla competente sezione regionale della Corte dei conti e al Ministero dell’interno“. Il consiglio comunale, entro novanta giorni dalla data di esecutività della delibera, delibererà “un piano di riequilibrio finanziario pluriennale di durata compresa tra quattro e venti anni, compreso quello in corso, corredato del parere dell’organo di revisione economico-finanziario“.
Maggioranza in ordine sparso anche sulla pregiudiziale posta al terzo punto all’ordine del giorno: “la discussione in merito alla richiesta del gruppo consiliare ‘SiAmo Montefalco evento per oggetto la dichiarazione di dissesto“. Pregiudiziale arrivata dopo la prima votazione sul Riequilibrio. Il capogruppo di maggioranza Pizzi ha chiesto la pregiudiziale che, ai voti, ha incontrato l’astensione del sindaco Titta e dell’ex assessore Alimenti, insieme a Riommi e Scarponi. Contrari Micanti e Morici. Favorevole il resto della maggioranza.
Da sottolineare lo striscione all’esterno della piazza, le proteste di alcuni cittadini nella chat della piattaforma in cui si è svolto il consiglio, che ha raggiunto picchi di oltre 110 persone collegate.