Assoluzione bis (e definitiva) per gli ex amministratori e i funzionari del Comune di Spoleto sul cosi detto “Buco di bilancio” e che per la Procura regionale della Corte dei Conti dell’Umbria avrebbero procurato un danno all’erario per svariati milioni di euro.
Dopo le due sentenze di assoluzione ottenute in primo grado, la Sezione Giurisdizionale Centrale d’Appello – che già nei giorni scorsi aveva “assolto” i 9 per la vicenda dell’ICI (2,8 milioni di euro di danni contestati per il mancato recupero dell’imposta) – ha confermato l’insussistenza del presunto danno che sarebbe stato cagionato alle casse comunali anche per quanto il mancato recupero della Tarsu che secondo l’accusa sarebbe ammontato a 4,4 milioni di euro.
I giudici contabili d’appello (Presidente Enrico Torri; Consigliere relatore Rossella Cassanetti, Consiglieri Elena Tomassini, Giuseppina Mignemi e Luca Fazio) hanno respinto il ricorso presentato dal Procuratore regionale Giuseppone confermando “integralmente la pronuncia” di primo grado che, in sintesi, aveva scagionato i 9 amministratori e dipendenti comunali dal momento che non era stato provato il presunto danno.
Si chiude così definitivamente l’inchiesta contabile che non solo ha tenuto sulle spine, e per quasi sei anni, i convenuti dalla Procura regionale, ma, come si ricorderà, modificò la storia politica cittadina quando, siamo ai primi del 2014) la nomenklatura del piddi locale, proprio per il clamore di questa vicenda, preferì “stoppare” la ricandidatura del sindaco uscente Daniele Benedetti preferendogli l’ex segretario provinciale Dante Andrea Rossi che, come si ricorderà, usci sconfitto per mano delle due liste civiche che sostenevano il compianto Cardarelli.
“Finalmente si e chiusa una vicenda giudiziaria molto delicata che ha avuto conseguenze significative sulla vita privata e sulla carriera politica dell’ex sindaco Daniele Benedetti” dice l’avvocato Alessandro Formica del foro di Perugia “L’esito del giudizio riconosce l’assenza di qualsiasi condotta illegittima da parte del Benedetti il quale ha agito sempre nel rispetto della legge. Ci vorrebbe quindi maggior prudenza da parte di tutti visto che poi le accuse a volte, come in questo caso, si rivelano basate su un castello di carte. L’impianto accusatorio mosso nei confronti di Daniele Benedetti si basava sulla semplicistica affermazione del ‘non poteva non sapere’, cioè sulla pura presunzione, che peraltro alla prova dei fatti è risultata inesistente”.
Se la notizia che non c’è stato danno alle casse dell’erario può far tirare un sospiro di sollievo, un’altra assume quasi il sapore della beffa: la sentenza depositata ieri dalla Sezione Centrale ha infatti posto a carico del Comune umbro la liquidazione delle spese legali dei 9 quantificate in 10.000 euro per Angelo Cerquiglini (assistito dall’avvocato Lietta Calzoni), 8.500€ per Amedeo Santini (avv. Valeriano Tascini), 4.000€ per Brunella Brunelli (avv. Alessandro Longo), € 3.500 per l’ex sindaco Daniele Benedetti e l’ex assessore al bilancio Paolo Proietti (assistiti dagli avvocato Alessandro Formica e Simone Budelli), 2.500€ per Francesco Duranti e Sonia Minni (rispettivamente difesi dagli avvocati Stefano Rosi e Massimo Marcucci), 3.500€ per Lucia Santoni e Lorena Frezza (avv. Leonardo Donnola). Poco meno di 50mila euro di spese legali che, insieme ai 150mila euro liquidati in primo giudizio e in appello per l’Ici, raggiungono la rilevante cifra di 200mila euro. Tutti a carico del contribuente.
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