Dopo oltre un anno e mezzo di stop è tornata a riunirsi, col botto, la commissione Controllo e Garanzia di Città di Castello, che ha visto una turbolenta elezione del nuovo presidente, il capogruppo di Castello Cambia Vincenzo Bucci.
Ad aprire il dibattito è stato Cesare Sassolini (Forza Italia), che ha avanzato la candidatura (spetta alla minoranza farlo) del giovane Giorgio Baglioni (Lega), “ragazzo in gamba che si sta impegnando e che speriamo accetti l’incarico, perché la Commissione può fare la differenza e credo debba andare al maggior partito di opposizione”. Un’elezione che inizialmente sembrava quasi certa…
A far scoppiare la polemica, infatti, è stato proprio l’esito della votazione – segreta e avvenuta tramite remoto – che ha dato come esito 4 astenuti, 2 voti per Baglioni e 3 per Vincenzo Bucci, eletto presidente. Pietra dello scandalo è stato il terzo voto che ha dato la vittoria a quest’ultimo in quanto, andando per esclusione, sarebbe arrivato da un consigliere di maggioranza (i membri di minoranza presenti erano 4 su 9: Sassolini, Baglioni, Arcaleni e Bucci) contravvenuto alle indicazioni del sindaco Bacchetta che aveva indicato l’astensione.
“La maggioranza ha interferito sul voto – ha esclamato Lignani (Fd’I) Bucci dovrebbe dimettersi”. A ruota Sassolini: “Sgarbo istituzionale alle minoranze. E’ un gesto di debolezza manifesta. Bucci entra in maggioranza. Ci sono stati accordi segreti”. “La Commissione deve rispettare i rapporti di forza dentro il Consiglio – ha aggiunto Pescari (Pd) – con questi giochi non aiutiamo l’assise, specialmente se la prerogativa è la trasparenza“.
Lo “sconfitto” Baglioni (Lega): “Riprendiamo la commissione per la trasparenza in modo poco trasparente. Una ‘sinistra di opposizione’ che controlla una sinistra di maggioranza. Lo sgarbo non è a me ma alle istituzioni”. Marco Gasperi (Gruppo Misto): “Il voto secondo me non è valido. C’è un appiattimento verso un’area di sinistra dichiarata. Invito l’opposizione a non partecipare ad una Commissione che spetta ad una opposizione vera”.
“Situazione imbarazzante ma non c’è una nuova maggioranza. – ha detto il sindaco Luciano Bacchetta – Il terzo voto è di una persona non seria, un buffone, ci sono regole in politica che vanno rispettate. La commissione con questa presidenza è delegittimata. Invito a non eleggere il vicepresidente, perché saremo complici di chi ha bluffato. La cosa accaduta stasera è gravissima. Grave mancanza di rispetto per le istituzioni ed è una lezione per chi con questi ha simpatizzato.
Con le 4 astensioni pre-nnunciate di Tavernelli (Pd), Morani (Psi), Domenichini e Zucchini (Dem per Cdc), i 2 voti a Baglioni del capogruppo Lega e Sassolini (FI) e i 2 voti a Bucci di quest’ultimo e Arcaleni, i sospetti dei consiglieri sono dunque caduti sull’unico rimasto Giovanni Procelli (La Sinistra), anche se Bacchetta e Lignani hanno escluso fosse proprio suo il voto della discordia.
“Da quando sono uscito dalla maggioranza ho sempre votato tutto e ho rispettato gli impegni – ha detto Procelli – Quello che mi stupisce è l’interesse di questa commissione che si è riunita 3-4 volte in 5 anni e adesso sembra fondamentale. Non credo che Bucci sia in maggioranza, ha sempre votato con le opposizioni”.
Rigucci (Gruppo Misto) ha invece focalizzato l’attenzione su un altro punto “ben più grave” del terzo voto a Bucci, ovvero “il silenzio di oltre un anno dei lavori della commissione”. “La commissione è stata ferma non per responsabilità del vicepresidente Masciarri (Psi) ma per le dimissioni dei presidenti della Lega (Marchetti in Parlamento e Mancini in Regione, ndr)” ha detto Bacchetta.
Per Arcaleni (Castello Cambia) invece questo lungo blackout è colpa sia della Lega, “che ha avuto sempre il presidente di commissione e non l’ha riconvocata da ottobre 2019, dopo le dimissioni della Innocentini, ma anche delle vicepresidente di maggioranza Masciarri (Psi), “che poteva supplire ma non l’ha mai fatto”. Sulla nomina di Bucci, invece, la consigliera ha parlato di “voto di merito, al di là di qualsiasi inciucio”.
“La commissione si è riunita grazie al pungolo mio e di Rigucci. – ha detto Gasperi (Gruppo Misto) – Oggi Bucci ha preso il voto della maggioranza per una commissione riservata all’opposizione. Il vero problema è questo voto che non rispetta i meccanismi democratici perché influenzato dalla maggioranza. Ora la prova del nove sarà la velocità di convocare Sogepu, Polisport, etc…”.
Ad accrescere la tensione sul finale della commissione, che ha poi deciso di non eleggere il vicepresidente, sono state anche le parole del sindaco – “Bucci non può convocare commissione su Sogepu perché ha una causa in corso con l’azienda” – e quelle di Baglioni – “Bucci prima di oggi mi aveva chiesto se ero interessato a fare il presidente“.
Sulle parole del primo cittadino la minoranza ha urlato all'”evidente conflitto di interessi tra Bucci e la partecipata” mentre Sassolini ha abbandonato i lavori della commissione – mostrando anche un cartello con la scritta “Vergogna!” – dopo il racconto del capogruppo della Lega. “Solo congetture – ha replicato Bucci – ma fareste meglio a guardare in casa vostra. Volete boicottare un elezione avvenuta regolarmente andando contro la Costituzione!“.