Nessuna solidarietà! Non solo agli arrestati (che fino a sentenza sono comunque innocenti), ma neanche alle loro famiglie. E’ questo il diktat lanciato da Andrea Lignani Marchesani, presidente della Federazione Provinciale di Alleanza Nazionale, ai consiglieri di tutti i comuni della provincia perugina: nessuno dovrà votare alcun atto di solidarietà, dice in sostanza Lignani, che nessuno si azzardi ad emulare l’errore fatto dagli anneisti di Spoleto. Il documento, riservatissimo, è trapelato solo in queste ore dal capoluogo umbro dove sembra sia stato mal digerito dai più. Ma perchè un simile ordine, per di più a dieci giorni dagli arresti? Lo spiega lo stesso presidente nella missiva, quando fa intuire che qualunque gesto di solidarietà comprometterebbe i tempestivi commenti rilasciati alla stampa dallo stesso Lignani, come pure dall’onorevole Andrea Ronchi (nella foto con Lignani Marchesani). Dichiarazioni con le quali veniva espressa “soddisfazione alle Forze dell’Ordine e solidarietà (questa volta sì, n.d.r.) per le difficoltà economiche ed ambientali in cui operano, visto anche l’atteggiamento non amichevole del Governo nazionale nei loro confronti”. Insomma il Governo Prodi non è amico delle Forze dell’Ordine. Ce n’è dunque per tutti. Il ‘federale’, come è soprannominato dagli anneisti, non bacchetta i suoi consiglieri di Spoleto (Wolfgang Bernelli, David Militoni, Giampiero Panfili, Carlo Petrini, Gianmarco Profili e Gianluca Speranza) cosciente di “comprendere le difficoltà ambientali in cui si sono trovati a votare”, ma richiama tutti gli altri a seguire l’esempio di quanto fatto dai consiglieri del comune di Perugia che hanno votato contro un ‘analogo documento’. Insomma uno svarione dietro l’altro. Eh sì, perche il consiglio comunale di Spoleto, e i sei consiglieri comunali di aenne, non avevano votato alcuna solidarietà, neanche alle famiglie. Fermandosi molto prima, ovvero solo a riflettere “sulla adeguatezza di una evidente esagerazione di mezzi e di informazione” mobilitati per l’arresto dei cinque ragazzi accusati di associazione eversiva. Tutto qui. Nulla di più. Anche se resta da capire perchè la politica, che da sempre si professa ‘umana’ e vicina a tutti, abbia pigolato poca solidarietà persino alle famiglie.
La lettera comunque è destinata a suscitare un vero e proprio polverone sia all’interno di AN che nella politica umbra e nazionale. Il testo, stando a quanto trapelato, sarebbe stato già indirizzato al Presidente Gianfranco Fini. Che avrà sicuramente da ridire sul comportamento tenuto dalla Federazione perugina, dal momento che quando fu messo agli arresti domiciliari il suo portavoce (nell’ambito dell’inchiesta del pm Woodcock) si affrettò a dire alle agenzie di stampa di essere «esterrefatto; non ho alcun dubbio sull´estraneità del mio portavoce, a cui esprimo amicizia e solidarietà”. Di più. Lo stesso Fini “pur ribadendo piena fiducia alla magistratura” ricordò come in passato «altri provvedimenti del dottor Woodcock, si sono sempre rivelati del tutto inconsistenti». Inutile dire che Lignani ha concluso la missiva imponendo l’assoluto riserbo anche perchè potrebbe esser “sconveniente per il partito ed elettoralmente non pagante”. Ma indubbiamente nel perugino non tutti sono d’accordo a tenerla ‘riservata’.
Di seguito il documento di Andrea Lignani Marchesani e quello del Consiglio Comunale di Spoleto
“Carissimi, il Consiglio Comunale di Spoleto ha votato all’unanimità un documento di solidarietà alle famiglie degli arrestati accusati di appartenere ad una attiva cellula di inarco-insurrezionalisti. Al momento dell’arresto la Presidenza provinciale di A.N. ed il Portavoce nazionale Andrea Ronchi espressero soddisfazione e si complimentarono con le Forze dell’Ordine esprimendo solidarietà alle stesse per le difficoltà economiche ed ambientali in cui sono costrette ad agire, visto anche l’atteggiamento non proprio amichevole del Governo nazionale nei loro confronti. Comprendiamo le difficoltà ambientali in cui si sono trovati a votare il documento i Consiglieri comunali di A.N. di Spoleto, anche in considerazione del fatto che tutti gli arrestati provengono proprio dalla Città del Festival. E’ fuori dubbio, però, che la posizione di AN resta quella espressa a livello centrale e nazionale e che quella dei nostri Rappresentanti nel Consiglio comunale di Spoleto non può in alcun modo esser condivisa. Superfluo infatti sottolineare commenti e reazioni del nostro elettorato su questa questione. La presentazione di analoghi documenti in altri Consigli comunali della Provincia deve pertanto vedere un voto fermamente contrario da parte dei nostri Consiglieri, così come avvenuto nella giornata di ieri nel Consiglio comunale di Perugia. Ovviamente questa rimane una circolare interna e riservata, dovendosi evitare all’esterno pubblici distinguo e spiacevoli chiamate in causa del nostro Partito in atteggiamenti sconvenienti ed elettoralmente non paganti. Perugia, 30 ottobre 2007 – Il Presidente Provinciale, Andrea Lignani Marchesani”
“La città di Spoleto è al centro della cronaca nazionale ed internazionale per gli arresti che hanno colpito alcuni giovani con l’accusa di terrorismo. Il consiglio comunale ribadisce la tradizionale vocazione democratica e civile di Spoleto e senza entrare nel merito delle indagini, riflette sulla adguatezza di una evidente esagerazione di mezzi e di informazione. Spoleto, 29 ottobre 2007 – Il Consiglio Comunale di Spoleto”