A Gubbio, dov'era presente per partecipare alla scuola di formazione politica del Pdl che si è conclusa ieri, pare sia stato il ministro più fotografato. Battendo anche l'affascinante Mara Carfagna. Merito della lotta ai fannulloni nella pubblica amministrazione che sta portando avanti a quanto parte anche con buoni risultati. Stiamo parlando del ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, che sembra essere tra i politici più amati attualmente in Italia e che ha deciso di usare il bastone e la carota nelle sue scelte. Prima punire i fannulloni, poi premiare gli esempi di buona amministrazione. E ce ne sono centinaia, anzi migliaia. Così per dimostrarlo Brunetta ha creato un sito internet apposito, “non solo fannulloni”, dove pubblicherà in tutto mille casi di progresso nelle p.a.. Ha già cominciato: prima cento casi, poi ora altri cento. Tutti facilmente consultabili (clicca qui) e divisi per: ultimi aggiornamenti, tipologia di miglioramento, tipologia di amministrazione, regione. Ed è così che tra i 200 casi ne compaiono tre che riguardano l'Umbria, la regione che il ministro Brunetta conosce molto bene (ha casa a Todi). Vale a dire la Provincia di Terni (consulente per l'impiego), l'Asl 1 (gestione della qualità) e l'Asl 3 (identificazione del paziente).
L'azienda sanitaria che copre il territorio di Foligno, Spoleto, Valnerina viene menzionata – insieme al direttore sanitario Sandro Fratini e con tanto di link al sito aziendale – dal ministero per l'introduzione del braccialetto elettronico con il codice a barre per l'identificazione del paziente. Un sistema che è stato sperimentato all'ospedale di Foligno e che ancora non è stato introdotto in tutta l'Asl 3, ma che già è stato preso da esempio in varie parti d'Italia.
“L'Asl n.3 – si legge nelle motivazioni pubblicate dal sito della Funzione pubblica – è tra le prime aziende sanitarie in Italia ad aver adottato il braccialetto elettronico con codice a barre per l'identificazione dei pazienti, sistema che la pone sicuramente all'avanguardia nel panorama sanitario nazionale. Questo sistema permette un notevole incremento dei livelli di sicurezza riducendo il rischio di errori di identificazione. Il paziente è identificato sia con i dati anagrafici, sia con il gruppo sanguigno e con tutte le altre informazioni che si rendono necessarie. Tutti i dati sono registrati nel database del sistema ospedaliero e, contemporaneamente, associati all'ID riportato sul Tag RFId applicato al braccialetto assegnato al paziente. Quando il paziente è a letto il documento digitale diventa la chiave per accedere ed aggiornare la scheda terapeutica, per accedere alle informazioni diagnostiche e per l'esecuzione della terapia. Si ottiene in tal modo la completa tracciabilità del paziente e dell'intero percorso di cura, aumentando così il livello di sicurezza in tutti gli ospedali dell'Azienda.
La soluzione consente di ottimizzare il processo di cura e di migliorare la comunicazione con i cittadini grazie ad:
1. Una significativa riduzione dei tempi impiegati nel fronteggiare le emergenze attraverso la localizzazione in tempo reale della posizione del paziente.
2. L'ottimizzazione delle procedure e dei tempi di trasferimento dei pazienti da reparto a reparto.
3. La riduzione degli errori nella fase di somministrazione della terapia.
4. Il miglioramento dell'immagine della struttura ospedaliera grazie all'introduzione di un servizio del tutto innovativo”.
Insomma mentre continuano ad imperversare le polemiche politiche sulla sanità e la sempre presente “guerra” tra gli ospedali di Foligno e Spoleto (su cui non è immune nemmeno la Valnerina), spunta un'innovazione lodevole che vede protagonista tutto il territorio dell'area vasta. Dove viene messo in campo un sistema all'avanguardia che è da esempio anche per il resto d'Italia.
(Sara Fratepietro)