Il Brt si farà. Con qualche modifica progettuale (oltre a quella di via Chiusi, per la quale il Ministero già da un paio di mesi ha dato il via libera). Anche se i margini di manovra, ha ammesso la sindaca Vittoria Ferdinandi partecipando martedì sera all’incontro pubblico a San Sisto, appaiono molto ridotti, perché si tratta di un progetto finanziato con fondi Pnrr legati a criteri ben precisi (trasporto pubblico di massa e rapidità) che impediscono modifiche strutturali.
Ci sono però un paio di punti su cui si proverà a lavorare. Tutela dell’assetto arboreo (mandorli di via Donizetti e pini di viale San Sisto). E lo spostamento della fermata di Sant’Andrea delle Fratte in via Penna. Mentre appare impossibile ogni modifica dell’area deposito/parcheggio pur se individuata in una zona agricola. Progetto sul quale, ha detto Ferdinandi, occorre accelerare.
Per il resto, la sindaca Ferdinandi e l’assessore Vossi hanno detto che proveranno ad inserire il Metrobus all’interno di una progettualità che intende rivedere una visione complessiva del sistema di trasporto e mobilità che diventi efficiente e rispettoso dell’ambiente.
Ma il Metrobus si farà. Perché in caso di mancati impegni (verso l’Europa, lo Stato e le imprese che hanno vinto gli appalti) il Comune si troverebbe a pagare almeno 25 milioni di euro tra penali, risarcimenti e richieste di altri danni. E sarebbe il disastro finanziario, oltre al rischio per gli stessi amministratori di incorrere in un’indagine per danno erariale.
Ferdinandi ha ribadito le sue perplessità sul progetto ereditato, ma poi ha dovuto dire: “C’è un dato fermo: l’impossibilità di fermare oggi o di riprogettare l’intervento a meno di un esborso di penali e spese pari a 25 milioni di euro, insostenibili per un Comune come Perugia a meno di tagliare servizi essenziali (sociale, manutenzioni stradali, ecc.).”. Con buona pace di chi attendeva una profonda revisione del progetto o addirittura il suo stop.
Ciò nonostante, Ferdinandi ha annunciato che nei prossimi giorni tutti i responsabili dei comitati cittadini nati sul Metrobus verranno convocati affinché si possa ragionare insieme sulle azioni e strategie da adottare. Una settimana di tempo, di fatto, per spiegare perché il Metrobus non può essere fermato. E magari riuscire a concordare qualche piccolo aggiustamento.
L’opposizione, che già aveva criticato le modalità dell’incontro pubblico, attaccano la sindaca, dopo quanto detto a San Sisto. Purtroppo – sottolineano in una nota i consiglieri di Perugia Civica Nilo Arcudi e Chiara Calzoni – siamo stati facili profeti ad anticipare che durante la campagna elettorale da questa maggioranza sono state avanzate alcune promesse che, a conti fatti, si sono rivelate già irrealizzabili. In particolare l’impegno a rinunciare al progetto del metrobus si è dimostrato insostenibile. Tale rinuncia comporterebbe non solo il rischio di dover pagare ingenti penali, ma anche la perdita dei fondi stanziati dal Pnrr. È evidente che una corretta pianificazione e una comunicazione trasparente con i cittadini sono fondamentali per evitare malintesi e disillusioni. Solo attraverso un confronto affidabile ed una comunicazione corretta e non manipolata possiamo affrontare le sfide che ci attendono e lavorare per il bene comune della nostra comunità”.