Nuova convenzione, fino al 2019, e un piano di rientro spalmato in 30 anni per 68mila euro l’anno (l’esecutivo finanzierà 700 mila euro annui per tre anni, fino alla scadenza dell’ultimo accordo, vale a dire il 31 dicembre 2018) per sanare i circa 2 milioni di euro di debiti accumulati dall’Istituto Briccialdi nei confronti dell’ente comunale. Lo scorso 6 dicembre la delibera di Giunta con la quale si erano fissati i criteri del rientro è stata approvata anche dalla II Commissione, presieduta dal consigliere del Pd Francesco Filipponi.
Il documento è stato votato e approvato questo pomeriggio durante il consiglio comunale di Palazzo Spada con 19 voti favorevoli, 0 voti contrari e 10 astenuti, alla presenza dei numerosi allievi del prestigioso conservatorio ternano che vedono in pericolo il futuro della propria passione musicale.
Dopo la discussione in consiglio (con 10 emendamenti e 2 subemendamenti) e le dichiarazioni di voto di astensione delle opposizioni, il sindaco Leopoldo Di Girolamo ha concluso i lavori prima della votazione: “Nel 2009 il Briccialdi ricevava dal Comune un milione 400 mila euro alla fine del 2014 un milione e 700mila euro a testimonianza del fatto che abbiamo investito sulla scuola di alta formazione musicale, con aumento dei corsi e degli iscritti, soprattutto dall’estero. Siamo andati a ridurre i costi perché non riuscivamo più a sostenere le spese e abbiamo deciso di ricorrere al piano di riequilibrio pluriennale.
La nuova convenzione è un punto fermo e un passo importante per il Briccialdi; è stato messo in campo un comitato tecnico condiviso tra istituzioni e conservatorio, tenendo conto anche delle osservazioni della IV Commissione.
Lavoriamo comunque alla statalizzazione dell’Istituto, accogliendo positivamente quanto prospettato anche dalle opposizioni. Ci sono opportunità ulteriori che vanno ancora analizzate con tutte le forze del territorio, come la Fondazione Carit”.