La Banca d’Italia ha notificato le sanzioni amministrative a seguito della ispezione condotta nel 2012 sulla Banca Popolare Spoleto e che portò, un paio di mesi dopo (febbraio 2013), al commissariamento dell’istituto di piazza Pianciani e della controllante Scs. La notizia trapelava in città da qualche giorno ma solo in serata se n’è avuta conferma. Le multe, a quanto può anticipare Tuttoggi.info, sono state comminate nei confronti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale. A confermarlo è stata una dell epersone interessate dal decreto sanzionatorio della Vigilanza, che ha definito l’importo “molto pesante” sotto l’aspetto economico. Impossibile al momento saperne di più, in attesa che il dispositivo di palazzo Koch venga pubblicato sul sito istituzionale.
Il precedente risale al maggio 2011 quando, a seguito della verifica condotta l’anno precedente da Bankit, vennero comminate sanzioni per un ammontare complessivo di 127mila euro (fonti non ufficiali di Bps sostengono che un paio di ex amministratori non avrebbero ancora provveduto a pagare la propria multa costringendo così la banca ad ‘anticipare’ il quantum). Una cifra che fu ritenuta non particolarmente elevata, nonostante le gravi contestazioni mosse alla governance, e che fece pensare ai più come Via Nazionale avesse preferito optare per una azione di moral suasion.
Miseramente fallita, visti gli sviluppi che hanno poi interessato la Spoleto e costretto via Nazionale a mettere in sicurezza sia la controllata che la controllante.
Con le sanzioni si chiude un altro capitolo, ma solo uno, della delicata e intricata vicenda dell’istituto umbro. Sul tavolo restano le inchieste condotte dalla locale Procura della Repubblica e che dallo scorso maggio vedono indagate a vario titolo 43 persone raggiunte dall’avviso di conclusione indagini (34 per le vicende Bps, 9 per la cosidetta “assemblea della vergogna” Scs).
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