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Botti di Capodanno, attenzione a quelli inesplosi | In calo i feriti

Il bilancio rassicurante degli ultimi anni, durante i quali non sono stati registrate  gravi lesioni da botti di Capodanno, consente all’Azienda Ospedaliera di Perugia e alla Polizia di Stato di guardare con moderato ottimismo agli eventi per la notte del prossimo Capodanno. Tuttavia il livello di  guardia non va abbassato, ed è per questo che, per il quarto anno consecutivo, è arrivata la raccomandazione di operatori sanitari i e funzionari della Questura di Perugia  da trasmettere  a tutti i cittadini.
I casi diminuiti a Perugia e in Umbria, è stato ricordato, sono il  risultato di una migliore e maggiore informazione, come hanno ribadito in conferenza stampa, oggi mercoledì 30 dicembre  nell’atrio del Santa Maria della Misericordia di Perugia, medici e rappresentanti delle forze dell’ordine.  “Buona parte di risultati positivi ottenuti finora – ha affermato il vice questore Maria Letizia Tomaselli – sono arrivati grazie alla prevenzione, continuiamo su questa strada dell’informazione e i risultati continueranno ad arrivare. Guai ad abbassare la guardia”.
Il vice questore ha raccomandato di acquistare i fuochi d’artificio presso i rivenditori autorizzati (quelli con licenza prefettizia),  e  verificare che siano etichettati, con marchio CE, e che contengano le istruzioni per l’uso. Queste, invece, le precauzioni ricordate sempre dal vice questore: non fare utilizzare i vari tipi di botti ai bambini, nemmeno quelli in regola con le norme; non indirizzarli verso altre abitazioni; mai farli esplodere in casa; mai tenerli in tasca per evitare accensioni da sfregamento; evitare abbigliamento in pile e acetato, altamente infiammabili; non raccogliere i botti e non avvicinarsi al fuoco inesploso e mai farlo, comunque, nell’immediatezza, ma avvertire le forze dell’ordine. Ultima raccomandazione, quella di fare attenzione a petardi e razzi, che restano “i botti più pericolosi.
Anche se i casi di lesioni importanti sono diminuiti negli ultimi anni, “il rischio resta elevato e l’allerta deve sempre essere alta”,  ha sottolineato il prof. Auro Caraffa, direttore della Struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia: “nella gestione di questi ‘ordigni’ non dobbiamo essere superficiali o convinti che certi infortuni possono capitare solo agli altri – ha precisato il Prof. Caraffa – il pericolo legato all’uso dei vari tipi di botti è sempre presente e il rischio di danni anche gravi, se non si usano tutte le  le precauzioni e accortezze ricordate dagli organi di Polizia, è una minaccia seria”. Caraffa ha voluto anche  evidenziare che “la chirurgia riparativa ha fatto progressi enormi, ma le tecniche ricostruttive anche nei nostri  giorni non possono fare a miracoli, perché i miracoli non sono per noi terreni, ed esistono limiti invalicabili legati al tipo di danno”.
Avamposti importanti per le prime cure dei pazienti lesionati, come è stato ricordato, sono il 118 è il Pronto Soccorso. Il responsabile di entrambi, Mario Capruzzi, durante la conferenza ha annunciato anche gli sviluppi del Progetto Laringoscopio. Le ambulanze del pronto intervento da oggi, infatti, potranno avvalersi di 2 “video laringoscopio”, ovvero dispositivi altamente tecnologici per intubare i pazienti in condizioni difficili (il video dell’apparecchio, anche anti-appannaggio, permette di vedere bene pure in casi di luce diretta). Altri 3 video simili sono già in dotazione da qualche tempo rispettivamente al Pronto Soccorso, al blocco sala operatoria e all’UTIR  (Unità Terapia Intensiva Respiratoria). In totale sono 5 gli apparecchi, tutti donati all’Ospedale  S. Maria della Misericordia  dal Comitato Bagnetti per un costo totale di circa 80.000 euro.
Con queste nuove tecnologie – ha osservato il direttore generale dell’Azienda  Ospedaliera di Perugia  Walter Orlandi – abbiamo  in dotazione dispositivi efficaci per salvare vite umane durante la difficile e complessa fase dell’emergenza”. L’Azienda ospedaliera, sempre attraverso il suo direttore, ha ribadito che l’impegno è quello di completare il progetto laringoscopio con l’acquisto di ulteriori accessori intercambiabili, necessarie  per le  nuove apparecchiature.