Una segnalazione alla sala operativa di Assisi che allertava gli agenti sull’ennesimo diverbio degenerato in violenta lite tra due coniugi di nazionalità marocchina. Al loro arrivo i poliziotti hanno trovato la donna, una 26enne regolarmente soggiornante sul territorio nazionale, con una vistosa ecchimosi alla parete orbitale sinistra che, ancora sotto shock per l’accaduto, raccontava agli agenti di essere stata colpita con dei pugni al volto e al fianco dal marito che, nel frattempo, si era allontanato da casa.
Nell’abitazione era rimasto però il figlio della coppia, un bambino di 4 anni che, a dire della madre, non aveva assistito a quel litigio. Recatasi al Pronto soccorso per le lesioni riportate, la donna è stata dimessa con una prognosi di sette giorni.
Alcuni giorni dopo, gli uomini del Commissariato convocavano la donna presso i propri Uffici per essere sentita in merito alle lesioni riportate e all’aggressione patita. La donna giungeva con il figlio accompagnata dal marito, un marocchino di 47 anni, mostrando un’apparente serenità per tale convocazione. Una volta però fatta accomodare da sola dentro l’ufficio, la donna iniziava con coraggio e grinta a raccontare quanto accadutogli e le violenze subite nel corso dell’ultimo periodo, conseguenti a banali incomprensioni e alla convivenza divenuta intollerabile all’interno della stessa abitazione con l’intera famiglia del marito. Vista la situazione, veniva contattato il Centro antiviolenza e grazie alla sensibilità degli operatori e con il loro sostegno, la donna si decideva a denunciare l’uomo.
Sussistendo concreto pericolo per l’incolumità della madre e del figlio, i poliziotti collocavano in via d’urgenza entrambi in una struttura protetta della provincia. Condotta al sicuro la donna, gli agenti hanno informato il marito, rimasto in sala d’attesa ed ignaro di quanto stesse accadendo all’interno degli Uffici. Reso edotto delle accuse mosse nei suoi confronti, è stato denunciato per maltrattamenti.