Un trentaduenne di Castiglione del Lago, è accusato di aver, anche da ubriaco, picchiato la sua compagna incinta. M.M., dovrà rispondere dei reati di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia per i quali è stato rinviato a giudizio. La vittima, avrebbe infatti subìto ripetuti atti di violenza, minaccia e ingiurie.
“La picchiava – si legge nel capo d’imputazione – anche quando la stessa era incinta, accusandola di infedeltà inesistenti; la minacciava anche di morte e la insultava umiliandola, così da indurre nella stessa un costante stato di timore per la propria incolumità e quella del figlio” e tra le accuse, mosse dal pm Gemma Miliani, c’è anche quella di averle procurato delle lesioni da 10 giorni di prognosi.
Nei confronti del 32enne è stato anche emesso un provvedimento che gli vieta di “avvicinarsi ai luoghi di lavoro e di residenza della persona offesa e di mantenere una distanza di almeno 500 metri”. Nell’ordinanza sottoscritta dal Gip Luca Semeraro si legge, “Dopo pochi mesi dall’inizio della gravidanza, M.M. era divenuto sempre più possessivo, geloso e violento, pensando che il figlio non fosse il suo. Ella, era stata pertanto più volte percossa dal M. ubriaco. Le percosse, che erano continuate e si erano aggravate anche dopo il parto avvenuto a giugno, e le violenze, erano divenute più frequenti, avvenivano in più occasioni e l’uomo si era spinto fino a stringerle il collo con le mani”.
Ieri in tribunale il processo ha subito un rinvio fissato al prossimo 10 aprile. Gli avvocati Marco Brusco e Giuseppe De Lio che difendono l’imputato di dichiarano fiduciosi: “Aspettiamo – spiegano – con fiducia il dibattimento che consentirà una ricostruzione reale e serena dei fatti”.