Gli operatori della Polizia di Stato del Commissariato di Spoleto hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Spoleto, nei confronti di un uomo – classe 1987 – indagato del reato di maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna.
Gli accertamenti eseguiti dai poliziotti, costantemente coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, hanno messo in luce le numerose vessazioni fisiche e psicologiche perpetrate negli ultimi anni dall’indagato.
È emerso che l’uomo in più occasioni, si era lasciato andare a minacce, aggressioni verbali e fisiche contro la donna procurandole uno stato di sofferenza, depressione e paura. In un episodio, quando la donna era in attesa del secondo figlio, il 35enne era andato in escandescenza tirandole un pugno e procurandole delle lesioni.
Le violenze erano poi proseguite e avevano indotto la vittima ad interrompere la convivenza e a chiedere aiuto ai poliziotti per uscire dall’incubo che stava vivendo.
In ragione della gravità degli episodi, terminati gli accertamenti della Polizia di Stato e ricostruita compiutamente la vicenda, la Procura della Repubblica di Spoleto ha contestato all’uomo il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, facendo richiesta di applicazione di una misura cautelare a suo carico.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Spoleto ha emesso un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, nonché ai luoghi di lavoro o quelli abitualmente frequentati dalla persona offesa, prescrivendo all’indagato di mantenere una distanza dalla vittima e dai precitati luoghi non inferiore ai 300 metri. Il divieto, peraltro, è stato corredato da quello ulteriore di mettersi in contatto con qualsiasi mezzo con la persona offesa dal reato.
Una volta emesso il provvedimento, gli agenti hanno provveduto a rintracciare l’indagato e ad eseguire la misura cautelare. Al giovane è stato applicato anche il braccialetto elettronico.