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Borsa, così la guerra sulle aziende umbre | Tonfo titoli Cucinelli

A sei giorni dall’invasione delle truppe russe in Ucraina, tempo di bilanci a Piazza Affari sui titoli delle aziende umbre quotate in Borsa.

Oggi (martedì) è stata un’altra giornata pesante per il titolo Brunello Cucinelli, che a fine contrattazione è stato quotato sotto 47 euro, perdendo quasi il 6,7%. Mercoledì scorso, prima dell’inizio dell’invasione, il titolo della casa di moda umbra era quotato intorno ai 52 euro. Negli ultimi 5 giorni la perdita è stata di circa 9,3%, con il solo rimbalzo del venerdì. Una flessione pesante ma prevedibile, visto che la moda e i settori del lusso del made in Italy sono tra i più penalizzati dalle sanzioni economiche che l’Ue, gli Stati Uniti ed altri Paesi (tra cui la neutrale Svizzera) hanno comminato alla Russia di Putin. Il mercato russo vale circa il 5% del fatturato del marchio Brunello Cucinelli.

Gli altri titoli delle aziende umbre quotate in Borsa sono meno scambiati e quindi hanno generalmente risentito di meno di fluttuazioni speculative.

La Smre di Umbertide, che opera nella meccanica fine (altro settore colpito dall’embargo economico) ha ceduto nell’ultima giornata il 2.17% chiudendo le contrattazioni a 47.70. Negli ultimi 5 giorni il titolo Smre ha perso circa il 3%.

Ha lasciato quasi lo 0,6% nella giornata di oggi il titolo Go Internet (0,69 euro la quotazione). Negli ultimi 5 giorni la flessione è stata di circa il 4,5%.

I titoli in crescita

Grande rimbalzo, ma su quotazioni decisamente più basse, il titolo di Terni Energia. Che ha guadagnato il 2,27% nell’ultima giornata di contrattazioni. Il titolo dell’azienda ternana vale 0,45 euro secondo l’ultima quotazione, il 20,6% in più rispetto a cinque giorni fa.

In rialzo anche le azioni Ecosuntek, titolo che da mercoledì scorso ha guadagnato quasi il 4%. Nell’ultima giornata l’incremento è stato del 2,9%, chiudendo la quotazione a 10.60, dopo aver toccato quota 10.90.

La flessione del Ftse Mib

La guerra ha naturalmente creato fibrillazioni in tutte le Borse europee, con Piazza Affari che è risultata la più esposta. Il Ftse Mib ha ceduto in 5 giorni il 7.20%. Nell’ultimo giorno di contrattazioni la flessione è stata di oltre il 4%.