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Borja Valero “Tante richieste, Il cuore ha scelto la Fiorentina”

“Avendo giocato abbastanza l’anno scorso mi hanno chiamato da diversi posti. Quasi tutti mi offrivano più anni di contratto e più soldi, però le cose del cuore non si possono cambiare e ho seguito l’istinto. Da quando ho saputo che non si sarebbe rinnovato il contratto con l’Inter ho capito che la mia unica opzione sarebbe stata quella di tornare qui e ho detto ai miei procuratori che sarei andato a Firenze o a…Firenze”. Un ritorno a tre anni di distanza carico di emozioni quello che ha visto protagonista Borja Valero, felice di indossare nuovamente la maglia viola dopo aver firmato un contratto annuale che lo legherà al club gigliato fino al 30 giugno 2021. Lo spagnolo ha voluto evitare polemiche sulla sua partenza di tre anni. “Credo che oggi sia una giornata per dire solo cose felici – ha spiegato il classe ’85 madrileno -. Sono contentissimo di essere qua e ringrazio per come sono stato nuovamente accolto a Firenze. Quel momento preferisco tenerlo lì, a tre anni fa. Ovviamente per me è stato un momento molto triste per il modo con cui sono state fatte le cose, ma devo ringraziare l’Inter perché in un periodo complicato, in cui qua la gestione sportiva non mi voleva, loro sono stati bravi a portarmi in una squadra importante e a farmi trascorrere degli anni felici a Milano. Con l’Inter siamo andati vicini a vincere, è stato un peccato non riuscirci perché alla fine nella mia carriera ci sono stati tanti bei momenti, ma mi è mancato vincere qualcosa, sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Qui voglio essere un compagno e un giocatore in più. Non sono tornato solo perché ho l’affetto della città e dei tifosi. Voglio guadagnarmi ancora il rispetto della gente per quello che farò in campo, non per quello che ho fatto nel passato. Spero di cambiare il pensiero anche di quelli che non hanno fiducia in me, dimostrerò che posso essere un giocatore valido per la Fiorentina. Io ne sono convinto al 100%”. C’è chi ha pensato che il suo ritorno sia legato a un futuro da dirigente, magari fra un anno, alla scadenza del contratto. “Mi sento di dare ancora tanto in campo e mi allenerò con l’entusiasmo di un bambino per giocare tutte le partite – ha spiegato il centrocampista spagnolo -. Sarà un problema per il mister, non per me, darò tutto e proverò a giocarle tutte, poi accetterò le decisioni del tecnico perché è per questo che viene pagato”.
“Credo di poter dare una mano soprattutto per la mia esperienza, posso far capire come si vive il calcio in questa città ai nuovi calciatori che arriveranno dall’estero o anche ai più giovani. Non penso ancora al mio futuro oltre il calcio giocato”, ha spiegato Borja Valero che nella prima esperienza in viola è stato tra i protagonisti di una squadra che per quattro volte consecutive ha chiuso tra le prime 4. “Non sarà facile ripetersi. Nel periodo in cui sono venuto qui la prima volta sono arrivati tantissimi nuovi giocatori, c’è stata una rivoluzione ma le squadre di Milano non erano al loro massimo livello e noi abbiamo approfittato di quello. Peccato che in quel momento non c’era la qualificazione in Champions League per le prime quattro squadre perche’ l’avremmo giocata parecchie volte in quegli anni. Mi auguro che si possa fare adesso qualcosa del genere perché riuscire a giocare competizioni europee è sicuramente un miglioramento nella carriera dei singoli calciatori”. Borja Valero ha scelto la maglia numero sei. “Il 20 è di capitan Pezzella, ho guardato gli altri che erano liberi e parlandone con mio figlio, un grande appassionato di calcio, abbiamo deciso di prendere il 6 perché è il giorno in cui è nato mio figlio”.
Borja Valero ha parlato anche di due compagni di squadra, a cominciare da Federico Chiesa “quando sono andato via era un bambino, ma già si vedeva che aveva delle grandissime potenzialità. Fece grandi partite nel mio ultimo anno alla Fiorentina in cui non riuscivamo a uscire dal buco nero. Ha avuto un periodo di crescita grandissimo, non solo nella Fiorentina ma anche in Nazionale e sta prendendo uno spessore importante. Mi auguro per lui che avrà un futuro grandissimo nel calcio perché le condizioni ci sono. Ribery? Allenarsi con un campione come lui è qualcosa di unico. C’è solo da imparare anche alla mia età, proverò a farlo standogli vicino”.
(ITALPRESS).