Nel Borgo Bello non si dormono più sonni tranquilli. Dopo la serie di furti di ottobre avvenuti ai danni di alcune attività commerciali e il recente scippo, dove una donna è stata fatta cadere a terra perché non voleva lasciare la borsa, cresce l’allarme in uno di luoghi più amati della città. Ai recenti fatti di cronaca si aggiunge anche il tentato furto ai danni di un’attivita sulle scalette di Sant’Ercolano, un’edicola ora trasofmrata in luogo di cultura a 360 gradi, dove i furfanti si sono limitati a forzare la porta. Situazioni di degrado già viste e vissute dai residenti e commercianti della zona che solo da qualche anno è rinata, grazie al lavoro di cittadini e associazioni che hanno fatto rete e permesso che io Borgo Bello diventasse un quartiere residenziale abitato da giovani e famiglie.
È tornato lo spaccio di droga, indisturbato e sotto gli occhi dei residenti. Dove? Nei tanti vicoli di cui il Borgo Bello si caratterizza, ma anche nella piazza riqualificata che sorge ai piedi della chiesa di Sant’Ercolano. Di giorno, come di notte, non è difficile vedere facce poco raccomandabili che qui si aggirano per piazzare la droga. Per non parlare poi del conosciuto bivacco ai piedi della torre di Palazzo Penna, ai Tre Archi, dove senza tetto e nullafacenti si ritrovano o, spesso, vivono sulle panchine.
Una situazione conosciuta da tempo, ci racconta una commerciante che proprio vicino alla piazzetta del bivacco ha una piccola attività di artigianato. Qui, sotto gli occhi di tutti, si trovano accampamenti di cartone pronti per essere utilizzati durante la notte, le siepi sono utilizzate come bagni pubblici e la zona è inavvicinabile ad ogni ora del giorno e della notte. Pena urli e schiamazzi. “In alcuni momenti –spiega la commerciante –non nascondo che mi sono spersa una bella paura. Vede – aggiunge mentre indica la porta d’ingresso dell’attività – ora mi chiudo dentro a doppia mandata perché un paio di volte questi signori, ubriachi,urlando e barcollando hanno tentato di entrare nel negozio”.
Così, residenti e commercianti, ma anche coloro che questo quartiere lo vivono, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, attivandosi in una raccolta firme, una cinquantina, consegnate al questore Messina. La richiesta? Una zona più sicura e controllata e un occhio più attento su quel giardinetto proprio a ridosso dei Tre Archi, ora frequentato da facce poco raccomandabili, luogo che invece dovrebbe servire a cittadini e turisti come una oasi in cui fare una breve sosta. Perché il Borgo Bello, quartiere simbolo della rinascita, non può tornare a vivere nel buio del degrado.