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“Borghi senza banche”: due parlamentari su 3 snobbano l’invito Fabi

Fabi Umbria chiama i parlamentari locali per un confronto sul progetto “Borghi senza banche”. Ma due parlamentari su tre snobbano l’invito. Alla fine, a parlare delle possibili azioni per contrastare la chiusura degli sportelli bancari nei piccoli centri, si sono ritrovati fisicamente solo Emma Pavanelli e Walter Verini. I senatori Fiammetta Modena e Luca Briziarelli e gli onorevoli Anna Ascani e Virginio Caparvi hanno giustificato l’impossibilità a presenziare per impegni istituzionali già presi, “mentre gli altri – si rammarica Fabi – non hanno ritenuto di attribuire all’ invito l’interesse che a nostro giudizio avrebbe meritato”.

I responsabili umbri della Fabi rinnovano l’appello agli esponenti istituzionali affinché si dimostrino sensibili a un tema che ha gravi ripercussioni nei territori e nelle comunità.

L’incontro tra la delegazione FABI – rappresentata dai segretari regionali Anna Minelli, Claudio Cresta, Enrico Simonetti e Leonardo Guerra del coordinamento nazionale quadri direttivi – è stato interessante ed ha permesso di condividere le preoccupazioni per l’evoluzione del sistema bancario in Umbria. Un processo che secondo il sindacato può essere governato e non subito passivamente.

Estremamente positivo viene valutato l’interesse dimostrato dalla senatrice Pavanelli e dall’onorevole Verini per le tematiche esposte, e soprattutto interessanti spunti di riflessione circa le strategie comuni da mettere in campo per tentare con il concorso di tutti gli attori regionali, associazioni di categoria, istituzioni politiche, fondazioni bancarie, forze della società civile, di gestire al meglio un fenomeno complesso, come quello dell’evoluzione del sistema del credito.

“La FABI Umbria – scrivono dal sindacato – esce da questo incontro rafforzata e confortata dalla bontà del progetto ‘Borghi senza banche’, fiduciosa che solo da una azione condivisa ed efficace possa derivare una reale inversione di rotta di un fenomeno, quale quello della desertificazione bancaria che rischia di penalizzare gravemente la nostra comunità regionale sia in termini di servizi che di occupazione”.


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