Città di Castello

Niente bonus per dipendenti ‘Ceramiche Noi’ “Dobbiamo pagare metano aumentato del 700%”

Niente bonus contro il carovita per i dipendenti nella busta paga di agosto. Gli utili di ‘Ceramiche Noi’ andranno infatti a saldare le salatissime bollette della fornitura del metano.

Così ha deciso la Cooperativa di Città di Castello – leader nella lavorazione e produzione di servizi da tavola in ceramica – di fronte all’aumento spropositato del costo del gas del 700%. L’impianto produttivo dell’azienda tifernate, infatti, funziona a ciclo continuo e per alimentare i forni ha bisogno addirittura di quasi 700.000 metri cubi l’anno di metano.

Ormai spendiamo 220 euro a megawatt e ogni metro cubo di gas, che prima pagavamo 23 centesimi, ora è arrivato a oltre 1 euro e 40 – ha spiegato il direttore commerciale e amministratore di Ceramiche Noi Lorenzo Giornelli, per il quale l’aumento di costi – se qualcuno non interverrà a dargli un freno – potrebbe rivelare presto una “situazione drammatica”.


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In pochi anni – ha aggiunto Giornelli – abbiamo triplicato il fatturato e disponiamo già di commesse fino a metà 2023: siamo però un’azienda energivora e il metano è indispensabile. Ecco perché abbiamo preso questa decisione”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco tifernate Luca Secondi: “Tutti i dipendenti e soci lavoratori della cooperativa ‘Ceramiche Noi’, rappresentano un esempio ed orgoglio per la comunità locale per i risultati in termini di produzione, qualità e livelli occupazionali straordinari. Anche questa volta, con l’esempio che danno, lanciano un campanello d’allarme a cui i livelli istituzionali tutti dovranno dare risposte certe e risolutive in tempi brevi. I costi delle materie prime e dell’energia li subiscono pesantemente anche i Comuni che poi devono erogare servizi pubblici essenziali ai cittadini. Famiglie, comuni e realtà produttive sono sullo stesso piano in questo momento di estrema difficoltà”.

Agli operai della ex Ceramisia di Città di Castello era stata comunicata la delocalizzazione in Armenia ad agosto 2019. Dopo i primi attimi di sconforto, messi di fronte alla possibilità di perdere il lavoro, questi hanno deciso di unirsi in cooperativa e fondare ‘Ceramiche Noi’, investendo 180 mila euro in macchinari utilizzati dalla vecchia proprietà e affittando il capannone. Tutti per uno un sogno per tutti è lo slogan che i dipendenti si sono impressi persino sulla pelle con lo stesso tatuaggio. Undici artigiani che in pochi mesi sono riusciti a rimettere in moto il business, riconquistando alcuni dei precedenti clienti e conquistandone nuovi sul mercato. Oggi è una realtà in crescita che offre lavoro a 22 dipendenti con un bacino clienti esteso su 4 continenti.