Aggiornamento alle 12.15 del 22 maggio – Gianpiero Bocci rimane agli arresti domiciliari. Lo ha deciso oggi il gip Valerio D’Andria che ha rigettato l’istanza della difesa dell’ex sottosegretario agli Interni e segretario regionale del Pd umbro.
Nessun coinvolgimento nelle ‘facilitazioni’ di candidati nei concorsi relativi all’ospedale di Perugia. L’ex sottosegretario agli Interni Gianpiero Bocci lo ha spiegato martedì davanti al giudice per le indagini preliminari Valerio D’Andria. Un interrogatorio, quello dell’ex segretario regionale del Pd umbro, durato un paio di ore e voluto per chiarire la propria posizione e per chiedere di tornare in libertà dopo quasi un mese e mezzo di arresti domiciliari (il provvedimento di custodia cautelare è stato eseguito il 12 aprile scorso).
“Nell’interrogatorio Bocci ha ricostruito tutti gli elementi che gli vengono ascritti nell’inchiesta che lo vede accusato in concorso per questi due reati (l’abuso di ufficio e la rivelazione del segreto d’ufficio, ndr) – spiega il suo difensore, l’avvocato David Brunelli (nella foto) – ed ha sostenuto che lui non ha niente a che vedere con le acquisizioni delle tracce dei concorsi”.
L’ex sottosegretario insomma ha chiarito la natura dei rapporti con le persone coinvolte nell’inchiesta ed in particolare con gli ex vertici dell’azienda ospedaliera di Perugia che lo citano nelle intercettazioni. Davanti al giudice ha anche indicato elementi di contrasto rispetto alle accuse. Lui, sostiene in sostanza, le tracce delle prove dei concorsi non solo non le ha mai fornite a nessun candidato da favorire, ma non le ha proprio mai ricevute.
Nel mirino anche il ruolo politico di Gianpiero Bocci in Umbria, nominato segretario regionale del Pd a dicembre scorso. “Ha spiegato – evidenzia l’avvocato Brunelli – che negli ultimi 5 anni la sua attività politica è ruotata principalmente a Roma e non a livello locale. Speriamo ora che il giudice ritenga di accogliere la nostra istanza di revoca dei domiciliari, siamo in attesa”.
La decisione del gip sull’eventuale ritorno in libertà dell’ex parlamentare di Cerreto di Spoleto è attesa per le prossime ore. Così come, sempre sulla vicenda della sanitopoli che ha portato alle dimissioni della presidente della Regione Catiuscia Marini, si attende il pronunciamento del Tribunale del Riesame su due ricorsi presentati dalla Procura di Perugia e discussi oggi.
I pm, infatti, mirano a reintrodurre gli arresti domiciliari per l’ex assessore regionale alla sanità Luca Barberini, arrestato anche lui il 12 aprile insieme a Bocci e ai direttori dell’ospedale Duca e Valorosi ma rimesso in libertà una settimana dopo, dopo le dimissioni dalla Giunta regionale e i chiarimenti forniti al gip nell’interrogatorio. E non solo: altro ricorso è quello contro il provvedimento del gip che non aveva riconosciuto il reato di associazione a delinquere per 9 degli indagati, contestato invece inizialmente dalla Procura. Su questo si attendono le decisioni del Tribunale.